E IL MINISTRO VALDITARA ORDINO’ AGLI STUDENTI COSA DEVONO PENSARE
NEL CIRCO BARNUM SOVRANISTA CI MANCAVA UN MINISTRO CHE DA’ IN ESCANDESCENZE
Il ministro Valditara, (che ieri ha dato in escandescenze in Parlamento accusando la
sinistra di sfruttare i femminicidi e mostrando la sua idea di confronto), ha introdotto con una circolare la par condicio nelle scuole. E cos’è mai? Negli eventi pubblici organizzati negli istituti “aventi ad oggetto tematiche di
ampia rilevanza politica o sociale” devono intervenire “ospiti ed esperti di specifica competenza ed autorevolezza” (in quelli che non sono di grande rilevanza si può invitare anche il Gabibbo). Si devono “assicurare il pieno rispetto dei principi del pluralismo e della libertà di opinione e garantire il dialogo costruttivo e la formazione del pensiero critico”.
Le iniziative promosse devono, “attraverso il libero confronto di posizioni diverse”, favorire “una più approfondita e il più possibile oggettiva conoscenza dei temi proposti, consentendo a ciascuno studente di sviluppare una propria autonoma e non condizionata opinione”. Bisogna educare gli studenti a “cogliere la complessità della realtà che li circonda” e a fuggire “dalla logica della mera contrapposizione”.
Cos’è capitato? Secondo il Corriere (il Corriere!) c’è un nesso di causalità con un episodio specifico: “La circolare è seguita ad un convegno organizzato al liceo scientifico Righi con gli attivisti della Sumud Flotilla, cancellato a poche ore dall’inizio dopo che il deputato della Lega Rossano Sasso aveva fatto notare che sarebbe mancato il contraddittorio”.
Dunque trattasi di ritorsione con il chiarissimo intento di censurare posizioni non gradite, in assoluto sfregio dell’autonomia scolastica, assicurata dallo Stato agli istituti da 25 anni.
Gli studenti – che domani scenderanno in piazza contro la circolare bavaglio – si sono domandati chi avrebbero dovuto invitare per garantire il contraddittorio con gli attivisti della
Flotilla: i soldati dell’Idf che li hanno fermati e incarcerati? O qualche commentatore che dal salotto di casa li ha sbeffeggiati? La circolare riguarda tutti i temi di “ampia rilevanza”.
Dunque, per esempio, se si organizzasse un dibattito sulla legge 194, secondo il codice Valditara bisognerebbe chiamare gli attivisti Pro-vita che quella legge vogliono cancellare. Il diritto di abortire in sicurezza in Italia è garantito da quasi mezzo secolo: vogliamo dire che una legge dello Stato ha bisogno di un contraddittorio?
La libertà di manifestazione del pensiero è il primo diritto che definisce una democrazia, ma quando una presidente del Consiglio, come ha fatto Giorgia Meloni nelle settimane passate, scredita i cortei pacifici di cittadini per Gaza dicendoli inutili e dannosi (“Nulla per Gaza, solo disagi per gli italiani”) svela il suo disinteresse per le libertà che la Costituzione – sulla quale lei ha giurato – garantisce a quei cittadini. E quando approva norme come i decreti Sicurezza che criminalizzano gli scioperi si spinge ben oltre, mostrando in che conto tenga il dissenso e i diritti dei lavoratori. Nel caso della guerra a Gaza però dovrebbero mettersi l’animo in pace: milioni di persone si sono mobilitate a favore di una popolazione martoriata in una situazione di totale oscuramento dell’informazione. Ancora oggi i giornalisti stranieri non possono entrare nella Striscia, ci sono solo i giornalisti palestinesi, decimati da Israele (ne sono morti quasi 250). Eppure gli italiani si sono schierati senza esitazioni per il cessate il fuoco (che in un mese, secondo il Government Media
Office di Gaza è stato violato 282 volte da Israele). Le censure trovano sempre i loro antidoti, specie in un tempo in cui, volendo cercare, le informazioni sono a portata di click: non sarà facile per il governo indottrinare gli studenti. L’unico risultato di questa supposta par condicio delle idee è che la scuola sarà sempre più percepita come un luogo di costrizioni e divieti, ostaggio della pretesa dei politici di inculcare dogmi: ciò che di più lontano c’è dal pensiero critico.
(da ilfattoquotidiano.it)
Leave a Reply