IN QUESTO PAZZO MONDO, L’UNICA CERTEZZA È MATTARELLA: IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RIFILA UNA STOCCATA A TUTTI I FILO-PUTINIANI D’ITALIA, SALVINI IN TESTA: “L’UNIONE EUROPEA E L’ITALIA RESTANO SALDAMENTE AL FIANCO DELL’UCRAINA”
MATTARELLA: “È INSENSATA LA PACE EVOCATA DA CHI, MUOVENDO GUERRA, PRETENDE IN REALTÀ DI IMPORRE LE PROPRIE CONDIZIONI”… IL CAPO DELLO STATO, SEPPUR NON NOMINANDOLI, RIFILA UNO SCHIAFFONE A TRUMP E MUSK: “NON È ACCETTABILE UN MONDO CON POCHI PREDESTINATI SEDUTI A BANCHETTO E MOLTI ALTRI DESTINATI A SPERARE DI RICAVARNE ALCUNE BRICIOLE”
L’ordine internazionale «vacilla», prevalgono «logiche di potenza e di sopraffazione»
e la funzione di pilastri dell’Occidente come l’Onu, costruiti per «salvare le future generazioni dal flagello della guerra», è messa in discussione. Ed
è ripartita la corsa alle armi nucleari, la cui sola minaccia «appare un crimine contro l’umanità»
Lo sguardo di Mattarella è rivolto verso Kiev, con Ue e Italia che «restano saldamente al fianco dell’Ucraina». E certo non si cura dell’ennesimo attacco verbale della portavoce Maria Zakharova, convinta che la «crisi profonda» delle relazioni tra Mosca e Roma sia dovuta a una «Italia sotto pressione».Il presidente ricorda che la prospettiva di pace si è «bruscamente dissolta» quando l’esercito di Putin ha invaso l’Ucraina, accampando «presunte esigenze di sicurezza per alterare la bilancia strategica».
E sfida il Cremlino: «La Federazione Russa ha sciaguratamente scelto di travolgere questo percorso», scegliendo la «crudele prepotenza delle armi». Col pensiero alle trattative in corso, definisce «insensata la pace evocata da chi, muovendo guerra, pretende in realtà di imporre le proprie condizioni».
Mattarella coltiva la virtù della prudenza. Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa, ha taciuto e aspettato. Quale fosse il suo stato d’animo sulle strategie di sicurezza di Trump lo aveva fatto capire mercoledì nella Giornata dei diritti umani, parlando della Costituzione europea come di uno «spazio di pace e di diritti senza precedenti».
Finché ieri al Colle — nel fare gli auguri al Corpo diplomatico, assenti gli ambasciatori di Russia e Bielorussia — si è concentrato sul destino dell’Ucraina e sul perché la Ue vada protetta da chi spera di distruggerla. Gli organismi edificati dal secondo Dopoguerra per sostituire gli equilibri della guerra fredda con quelli della collaborazione, del benessere e della
fiducia reciproca, sono a rischio. Dinamiche «puramente bilaterali», che mettono «il più debole alla mercé del più forte», di nuovo guidano le sorti del mondo e questo «non è accettabile».
E qui sembra rispondere direttamente a Trump, a Putin, a Musk e a quanti vivono come un intralcio il sistema di valori delle nostre democrazie: «La libera condivisione di principi e di norme non è una gabbia che costringe, ma un sostegno che tutela». E non sorprende, aggiunge il capo dello Stato, che «vengano contestate da corporazioni internazionali che si espandono pretendendo di non dover osservare alcuna regola». E se Elon Musk ha respinto la multa della Ue a X come un freno alla libertà di espressione, Mattarella (pur senza nominarlo) controbatte: «Questa non sarebbe libertà, ma arbitrio».
Il senso profondo dell’intervento sta chiuso in un’immagine: «Non è accettabile un mondo con pochi predestinati seduti a banchetto e molti altri destinati a sperare di ricavarne alcune briciole». Il cuore del presidente è con la «popolazione stremata» di Gaza, che ha subìto la fame come arma di guerra.
(da Corriere della Sera)
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