ADHU MALUAL, LO SFOGO DELL’AZZURRA DEL VOLLEY: “DAGLI SPALTI OFFESE RAZZISTE CONTRO DI ME E LA MIA FAMIGLIA”
SONO AVVENUTE DURANTE LA PARTITA DI SERIE A1 MONVISO-MACERATA… MA IL VIMINALE CHE METTE IN PIAZZA 400 UOMINI PER SGOMBERARE UN CENTRO SOCIALE E’ CAPACE DI DESTINARE 10 AGENTI IN GRADO DI INTERVENIRE ALL’INTERNO DI UN PALASPORT PER ARRESTARE QUESTA FOGNA UMANA?
Un post su Instagram per denunciare: “Offese razziste contro me e la mia famiglia”.
Adhu Malual, opposto del Monviso Volley stabilmente nel giro delle Nazionali fin dal settore giovanile, si è sfogata sui social dopo la partita di Serie A1 tra le pinerolesi e Macerata. Cittadina italiana, nata a Roma nel 2000 da genitori del Sudan del Sud, ha giocato con la maglia azzurra vincendo la medaglia d’oro ai Mondiali Universitari.
Adhu Malual: “Non mi sono sentita a casa”
L’episodio si è verificato nel match casalingo perso dal Moviso Volley per 2-3 in casa contro Macerata: “Ieri sera ho giocato in casa – si legge nel post dell’atleta -. E non mi sono sentita a casa. In 12 anni di carriera non avevo mai assistito né vissuto sulla mia pelle un atteggiamento del genere da parte del pubblico che dovrebbe sostenere la propria squadra. Si può sbagliare. Fa parte del gioco, fa parte del lavoro, fa parte dell’essere umani. Quello che non fa parte di questo sport sono insulti, fischi costanti, offese personali e sì commenti razzisti, rivolti non solo a me ma anche ai miei familiari sugli spalti. Dal primo punto all’ultimo. Non per spronare. Non per sostenere. Solo per colpire”.
La nazionalità italiana e il tifo contro
Gli insulti razzisti sono piovuti sulla famiglia Malual dal pubblico “amico”, il prezzo da pagare per alcune giocate non andate come speravano. Oltre che per un inizio di stagione difficoltoso per le piemontesi: “Sono fiera di essere italiana – prosegue l’opposto italiana -. Sono fiera di giocare in uno dei campionati più forti al mondo. Sono fiera di indossare la maglia azzurra, perché l’amore che provo per questo Paese, che è la mia casa, è indescrivibile. E non permetterò a nessuno di metterlo in discussione”.
Il sostegno del Monviso Volley
Non si è fatta attendere la solidarietà del Monviso Volley nei confronti della sua atleta. Il club piemontese ha preso fermamente le distanze “da quanto accaduto ieri sera sugli spalti in occasione della gara contro Macerata, dove si sono verificate manifestazioni di dissenso da parte di una minoranza del pubblico, non in linea con i valori dello sport e con i principi che
da sempre guidano la nostra società”. La società pinerolese ha espresso vicinanza alla sua atleta: “Monviso Volley ritiene inaccettabili atteggiamenti che travalichino il rispetto della persona e dell’atleta, soprattutto quando questi si trasformano in contestazioni personali o in pressioni dannose per il clima sportivo. La Società desidera esprimere piena solidarietà e sostegno all’atleta di Adhu Malual, che ogni giorno dimostra impegno, professionalità e dedizione al progetto sportivo, condividendo con la squadra responsabilità, successi e momenti di difficoltà che fanno parte di ogni percorso competitivo”.
Solidarietà ad Adhuoljok Malual è stata espressa anche dal presidente della Lega Volley Femminile, Mauro Fabris: “Quanto accaduto ieri sera in occasione della partita del Campionato di Serie A1 femminile tra la Wash4Green Monviso Volley e la Cbf Balducci Hr Macerata, come denunciato oggi da Adhu Malual, apostrofata anche con espressioni razziste a commento della sua prestazione in campo, è totalmente inaccettabile – ha attaccato Fabris -. Come Lega Pallavolo Serie A Femminile condanniamo tali comportamenti ed esprimiamo solidarietà all’atleta e alla sua famiglia. Chiederemo l’intervento del giudice di Lega per verificare quanto accaduto e chiederemo alla Federazione di informarsi con gli arbitri, presenti sul campo, per un loro giudizio sui fatti. In ogni caso crediamo che Monviso Volley sia in grado di individuare i responsabili di questa vicenda indegna e proibire loro l’accesso in futuro al palazzetto. La Lega ha sempre combattuto episodi di razzismo, intolleranza e violenza, verbale e non. Nel nostro campionato giocano atlete da tutto il mondo, di 40 nazioni diverse, con credi religiosi e culture differenti, senza
che mai si registrino episodi simili. Il nostro è il Campionato più bello del mondo anche perché ha saputo valorizzare ciascuna di queste straordinarie atlete”.
(da agenzie)
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