LAVITOLA TORNA IN CARCERE: HA VIOLATO GLI ARRESTI DOMICILIARI
DA S. LUCIA A REGINA COELI: STAVOLTA QUALCUNO HA TAROCCATO UNA TELECAMERA DI SORVEGLIANZA… BONDI SI PRECIPITA IN SUA DIFESA, NON SIA MAI CHE SI DECIDA A PARLARE
Valter Lavitola affronterà da detenuto il processo di secondo grado per la presunta estorsione a Silvio Berlusconi.
L’ex direttore dell’Avanti!, infatti, da oggi è di nuovo in carcere, a Regina Coeli: l’inasprimento della misura cautelare è stato deciso dalla Corte d’appello, davanti alla quale il giornalista comparirà il 30 ottobre, poichè Lavitola è evaso dagli arresti domiciliari.
Lo scorso agosto una telecamera installata nel cortile del palazzo romano in cui abita lo ha filmato mentre camminava fuori dal suo appartamento.
Uno spostamento minimo: il braccialetto elettronico che il giornalista porta addosso da maggio non ha neppure inviato il segnale di allarme ai carabinieri, incaricati della sorveglianza. Ma tanto è bastato perchè i giudici gli revocassero i tanto sospirati domiciliari, conquistati lo scorso maggio dopo 13 mesi di detenzione.
Sono stati i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Napoli a scoprire che il giornalista era uscito dall’appartamento e a informare la Procura generale. Probabilmente temevano che il detenuto potesse incontrarsi con qualcuno nello spazio di pertinenza del braccialetto elettronico: circostanza che non si può escludere, anche perchè, pochi secondi dopo aver filmato Lavitola in cortile, la telecamera è stata distrutta da un’altra persona che gli investigatori ora stanno cercando di identificare. La vicenda sembra dunque tingersi di giallo: c’era qualcuno con l’ex direttore dell’Avanti! quel giorno di agosto? E chi? Perchè la telecamera è stata distrutta?
Una cosa è certa: l’ex direttore dell’Avanti scende nel cortile condominiale violando gli obblighi degli arresti domiciliari. Ad inquadrarlo la telecamera di sorveglianza, chiusa in una cassetta anonima, ma che veniva manovrata dalle mani degli investigatori con un joystick in modo da poter osservare un raggio di azione più ampio rispetto ad un obiettivo fisso.
Ad un certo punto l’inquadratura si posa su un angolo del cortile dove c’era Lavitola intento a guardare in direzione dell’occhio elettronico. Pochi secondi dopo la telecamera registra un braccio di un terzo uomo, ancora da identificare, prima che il segnale si perda definitivamente.
I successivi accertamenti hanno chiarito la dinamica della vicenda, mentre Lavitola era intento a guardare in direzione del dispositivo visivo, un terzo uomo provvedeva a sfasciare a martellate la telecamera di sorveglianza.
Ora gli investigatori stanno analizzando le impronte per provare a identificare il soggetto.
Ma non finisce qua.
Sul nuovo arresto di Lavitola è intervenuto il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, in veste di strano avvocato difensore aggiunto: “Siamo di fronte a metodi che ricordano i tribunali dell’Inquisizione, le cui vittime confessavano qualsiasi colpa ed erano indotte ad accusare altri malcapitati in seguito alla violenza che subivano. E tutto questo accade nel silenzio pressochè generale di quelle istituzioni che dovrebbero garantire il rispetto della legge e dei principi fondamentali della democrazia».
Parole grosse: forse dettate dal timore che qualcuno vuoti il sacco?
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