L’ESPRESSO SULL’INTERCETTAZIONE DI CROCETTA: “INVESTIGATORI E INQUIRENTI CE LA FECERO CONOSCERE”
IL SETTIMANALE: “CONFERMA TOTALE E CHIARA DA PARTE DI UN INQUIRENTE”
Nel numero del settimanale L’Espresso in edicola venerdì 24 luglio, con il titolo “Il calvario di Lucia”, la direzione racconta la storia dell’intercettazione che fa tremare la giunta di Rosario Crocetta e lo stesso governatore della Sicilia.
Si tratta della conversazione tra Matteo Tutino, primario di chirurgia estetica arrestato per una serie di reati tra i quali truffa e peculato, e Crocetta: Tutino dichiara “Lucia Borsellino va fatta fuori. Come il padre”.
A queste parole, secondo il settimanale L’Espresso che ha riportato la notizia, Crocetta risponde stando in silenzio.
L’Espresso scrive di essere a conoscenza dell’intercettazione fin dal maggio 2014: “Uno degli investigatori fa ascoltare ai cronisti Piero Messina e Maurizio Zoppi il brano di un audio, presentandolo come la dichiarazione di Tutino al governatore Rosario Crocetta sulla necessità di “far fuori” l’assessore Lucia Borsellino”.
Dopo l’arresto di Tutino, il 29 giugno 2015, e le dimissioni della Borsellino – il giorno dopo – secondo il settimanale “la stessa fonte contatta Piero Messina e gli ricorda la vicenda dell’intercettazione. Gli scandisce parola per parola la frase di Tutino”.
A quel punto l’Espresso racconta di aver cercato “altri riscontri”, che arrivano con la conferma di “un autorevole inquirente”: “Una conferma totale e chiara”. Con un invito alla pubblicazione: “Questa volta si va fino in fondo”.
Giovedì il direttore della rivista, Luigi Vicinanza, è tornato a difendere i suoi giornalisti sull’intercettazione per la quale Crocetta chiede all’Espresso 10 milioni di euro: “Noi non abbiamo messo in discussione la sorte del governo siciliano, abbiamo raccontato una storia, un contesto e una vicenda che tutte le inchieste che emergono stanno confermando. Nell’epoca del web in cui si vede, si sente tutto, capisco che il non poter esibire l’intercettazione appare un elemento di debolezza, ma i nostri cronisti a Palermo l’hanno sentita, hanno incrociato altre fonti e poichè era in dialetto, l’hanno tradotta”.
Alla domanda di Skytg24 se è ottimista sulla causa, Vicinanza risponde: “Come finirà la causa? Le cause sono per loro natura incerte. Quella sarà l’occasione di rispondere della correttezza del nostro operato, pur tutelando le nostre fonti”.
(da “Huffingtonpost”)
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