SCANDALO MENSE A GENOVA: E’ FARSA
UN POLITICO COINVOLTO AMMETTE DI ESSERE STATO PAGATO DA UNA AZIENDA…MA SOLO PER “INTRODURLA” A PALAZZO… L’IMPRENDITORE ERA PREOCCUPATO PERCHE’ C’ERANO VOCI DI APPALTI IRREGOLARI… DA BUON FILANTROPO HA PAGATO 12.000 EURO PER AVVISARLI
La bufera politica che ha coinvolto l’amministrazione di sinistra del Comune di Genova e su cui sta indagando il pm Pinto che ha chiesto al Gip 6 ordini di custodia cautelare ancora all’esame del magistrato, si arricchisce ogni giorno di qualche nuovo elemento e dettaglio. Stamane sono le dichiarazioni rese al Secolo XIX da uno degli inquisiti, l’ex consigliere comunale diessino Claudio Fedrazzoni, a tenere banco. Accusato di essere stato lui a presentare agli altri politici del Pd coinvolti l’imprenditore piemontese Alessio, titolare della società di catering per mense Alessio carni, Fredrazzoni ammette di aver adempiuto a questo compito, attraverso un pranzo organizzato in un esclusivo ristorante genovese.
All’incontro erano presenti i due assessori Morettini e Striano e il portavoce del sindaco, Stefano Francesca. Per questa “presentazione”, secondo quanto da lui dichiarato, Fedrazzoni avrebbe ricevuto una “consulenza” da Alessio di circa 12.000 euro. Quale sarebbe stato lo scopo dell’incontro, secondo l’accusato?
Dato che Alessio aveva sentito strane voci sulla gestione dei servizi mensa al Comune di Genova che sarebbero stati pilotati a favore di qualche azienda, “voleva avvisare e mettere in guardia” i commensali e auspicare che tutto venisse fatto regolarmente. Un filantropo, in pratica, che paga 12.000 euro a un politico affinchè gli organizzi un pranzo con altri politici “che contano”, per avvisarli di stare attenti agli appalti.
Fedrazzoni, ex sindacalista Cgil e dirigente della Compagnia Unica dei portuali genovesi, sostiene che la sua consulenza finì lì. Dalle contestazioni emergerebbe che successivamente sarebbe stato predisposto un intervento per affidare alla Alessio carni una consulenza sul gradimento delle carni, da parte del Comune, ma che poi, alle prime avvisaglie della inchiesta in corso, tutto sia precipitosamente rientrato.
Da punto di vista politico, se la Sinistra cerca di mostrarsi compatta a difesa della Giunta, emergono forti critiche dall’Italia dei Valori che sembrerebbe sul punto di chiedere il ritiro del suo assessore all’interno della coalizione che guida il Comune di Genova. A quel punto la crisi sarebbe inevitabile.
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