FICO LANCIA LA SFIDA A GRILLO E DI MAIO: “TRA NOI E SALVINI DISTANZE SIDERALI”, I VERTICI AZIENDALI LA PRENDONO MALE
FICO INTERPRETA IL M5S DELLE ORIGINI, NON QUEL POPULISMO XENOFOBO CHE BEN SI ATTAGLIA A GRILLO E A DI MAIO… L’ELETTORATO CINQUESTELLE DEL MERIDIONE NON ACCETTERA’ MAI L’ALLEANZA CON UN MORTO SOVRANISTA CHE CAMMINA, POSIZIONE SCONFITTA IN TUTTA EUROPA
Il silenzio lo rompe Roberto Fico. Un post tutto suo per parlare più al Movimento 5 Stelle che al segretario della Lega Nord nonostante sia diretto a Matteo Salvini.
Un avviso ai naviganti, pubblicato su Facebook: “Caro Salvini, vorrei rincuorarti sul fatto che tra il M5S e la Lega, tra Beppe e te, la distanza di visioni, idee, contenuti è siderale. Indecifrabile. Specie sulla questione migratoria”.
Il capogruppo dei deputati, replicando al leader del Carroccio che ha invitato Grillo a un’alleanza di centrodestra, parla a titolo personale, come avviene nei casi in cui una dichiarazione passa per i social e non attraverso un comunicato ufficiale.
Una mossa del genere, nei giorni in cui si parla con sempre più insistenza di convergenze con la Lega Nord, può essere l’inizio di una battaglia molto più lunga dentro M5s.
Una battaglia che va al di là dei cosiddetti ortodossi contro i pragmatici e che ha come centro nevralgico il cambiamento in atto dentro M5s che — secondo alcuni – sembra guardare sempre più a destra quando si tratta di affrontare i temi chiave..
Il segnale è chiaro se anche il blog di Beppe Grillo, che spesso rilancia i contenuti di alcuni parlamentari pubblicati sulle loro bacheche, questa volta tace.
Fico dà infatti al Movimento una rotta ben precisa girando il timone dalla parte opposta rispetto a dove sembra stiano andando adesso i vertici.
È una direzione che di certo non va a destra ed è la direzione di chi, tra i pentastellati, non vede di buon occhio le politiche sull’immigrazione e anche la scelta fatta nell’Aula del Senato di non votare la legge sullo ius soli, che dà la cittadinanza agli immigrati di seconda generazione, cioè ai bambini nati in Italia.
“Il M5S non crede — scrive ancora Fico – che la soluzione ad ogni problema sia aggredire gli ultimi, chi ha meno chances di noi, chi vive nella difficoltà . Per il M5S nessuno deve restare indietro. Questa è una massima, che ogni singolo attivista segue ogni giorno”.
Parole che, secondo qualcuno, stonano con i post dei giorni scorsi e con il silenzio di tutti gli altri colleghi.
“Com’è possibile — si chiede una deputata — che nessuno, nè Di Maio, nè Grillo in persona, ha ancora risposto a Matteo Salvini che invita Grillo a un’alleanza?”.
Eppure a mezzogiorno vengono battute le agenzie con le dichiarazioni del segretario del Carroccio: “L’alleanza naturale è quella di centrodestra. L’alleanza naturale — ha detto Salvini a Tgcom24 – è quella: chiunque altro sostenga le posizioni della Lega, ad esempio Grillo che sull’immigrazione dice ‘Basta, ce ne sono troppi’, va bene, benvenuti”.
Nessuno replica e Fico a distanza di due ore sbotta e pubblica il suo post su Facebook. Viene condiviso da Roberta Lombardi e da altri parlamentari, ma non viene rilanciato dal blog.
Non sembra ci sia quindi la ‘benedizione’ da parte dei vertici. In fondo pochi giorni fa il sindaco di Roma Virginia Raggi, con il sostegno di Grillo e Di Maio, ha chiesto al prefetto di non far arrivare più immigrati a Roma, annunciando anche la chiusura dei campi rom e prendendosela con i mendicanti del metrò.
Le parole di Fico sembrano essere la contestazione plateale, a distanza di qualche giorno, al pugno duro mostrato dai vertici e a una tendenza iniziata con le critiche alle Ong, definite “taxi del mare”.
Nei giorni in cui si parla con sempre più insistenza di contatti tra i grillini e Carroccio, di convergenze post elettorali o pre elettorali, di temi in comune e Salvini cavalca l’onda, anche provocatoriamente, invitando Grillo ad entrare a far parte di una coalizione, Fico ferma tutto.
Il ragionamento che fanno i deputati a lui vicino suona più o meno così: “Ci stiamo spostando a destra perchè nei comuni in cui andiamo al ballottaggio sfidiamo il centrosinistra e quindi dobbiamo prendere i voti di destra. Ma questi sono dei marchi a fuoco per il Movimento”.
Il percorso iniziato dai vertici è infatti molto più lungo e guarda alle elezioni politiche e anche al dopo se i 5Stelle dovessero avere l’incarico di formare il nuovo governo e avessero bisogno di voti in Parlamento.
E se per Di Maio i vertici stanno lavorando per cucirgli addosso un abito che fa al caso suo (“Luigi ha un profilo di destra, mica si può mettere a fare il terzomondista scamiciato”, sintetizzava qualcuno pochi giorni fa con una battuta), Fico, dall’animo più di sinistra, potrebbe iniziare la sua lunga corsa per fare da contraltare al candidato in pectore e riportando il Movimento alle origini.
Dalle prossime mosse si capirà se si arriverà a una specie di congresso a 5Stelle. Intanto tra i big che faranno campagna elettorale per i ballottaggi il nome di Fico per ora non compare.
(da “Huffingtonpost”)
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