A TORINO SPARANO AGHI SUI PASSANTI, CINQUE FERITI: E’ UN NUOVO GIOCO IDENTITARIO?
AGHI LUNGHI DIECI CENTIMETRI SPARATI DA UN’AUTO NEL QUARTIERE POPOLARE DI SAN PAOLO
La scorsa settimana cinque persone sono rimaste ferite da aghi lunghi una decina di centimetri sparati da un’auto di passaggio a Torino.
Molto simili, spiega oggi La Stampa agli «Sprotte» che vengono utilizzati negli ospedali per le iniezioni.
Sono stati tutti colpiti in zona San Paolo: area semicentrale, da qualche tempo in sofferenza per i problemi legati ad una sempre più massiccia presenza di disagio sociale.
All’inizio tutti hanno temuto fossero aghi infetti. Le analisi di laboratorio però lo hanno escluso: l’unico pericoloso è rappresentato dalle piccole ferite che ciascuno ha trovato dopo essere stato colpito. Il quotidiano spiega che è mistero anche sullo strumento utilizzato per spararli.
Con cosa? Nessuno, probabilmente, lo saprà mai. Ma, per lanciare oggetti di pochissimi grammi, con così tanta precisione e facendoli diventare dei proiettili in grado di fare male, non bastano le mani.
Le possibilità sono due. La prima è che sia stata adoperata una pistola ad aria compressa: facile da usare e da reperire. Ma in ballo c’è anche un attrezzo decisamente più sofisticato e pericoloso.
Ovvero una pistola sparachiodi a gas, magari modificata con un pezzo di tubo attaccato all’uscita: «In modo da imprimere un maggiore stabilità e direzione certa agli aghi». Ecco, la storia è tutta qua. I feriti sono stati visitati e medicati, e immediatamente dimessi. L’auto con i folli a bordo non ha più colpito.
Ma negli ospedali se ne parla con gran preoccupazione: «Perchè potevano essere aghi usati da tossici e poi riciclati come proiettili».
Ma per adesso non ci sono prove che sia andata così. Una pistola sparachiodi usata per bucare muri e cemento costa oltre 400 euro.
(da agenxie)
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