AI BALLOTTAGGI IL CENTRODESTRA ANNASPA E LA SINISTRA SE LA CAVA
IL CENTRODESTRA VINCE PER UN PELO A MILANO, SI SALVA A VENEZIA, BELLUNO, BRINDISI E ASCOLI…IL CENTROSINISTRA VINCE A TORINO, BARI, BOLOGNA, FIRENZE, AVELLINO E FOGGIA….UNA COSTANTE IL RECUPERO A SINISTRA ANCHE DEL 10%….IL CENTRODESTRA CONQUISTA PIU’ PROVINCE, MA I PROGETTI VENGONO RIDIMENSIONATI
Ovviamente hanno vinto tutti, ma la prima realtà da considerare è che cresce costantemente il numero degli astensionisti: una volta il motivo è il mare, altre volte i nubifragi, ma sempre più spesso è il distacco disgustato dal partitismo e dai suoi eccessi.
Il referendum ha visto la partecipazione di appena un italiano su quattro, circa il 24% ha espresso il proprio voto.
I motivi fondamentali sono due, a nostro parere: innanzi tutto gli italiani ne hanno le scatole piene di esprimere un parere referendario, tanto poi rimane inapplicato.
Abbiamo in passato votato per la responsabilità dei giudici e per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti ( giusto per fare due esempi, tra tanti) e alla fine non è servito a una mazza.
Per quale motivo uno dovrebbe andare a votare un referendum, quando poi già ti dicono che il Parlamento farebbe una legge per invalidarne le risultanze.
In secondo luogo la scarsa affluenza alle urne è derivata dal fatto che ben pochi elettori sapevano di che si trattava. E chi li ha appoggiati ( vedi Pdl e Pd) lo hanno fatto in silenzio, quasi timorosi di esporsi. Il primo ai ricatti soliti della Lega, i secondi divisi all’interno.
Una farsa: prima sembravano tutti per il sì, poi si sono defilati tutti o quasi.
Ma andiamo ai risultati dei ballottaggi.
Quelli del centrodestra dicono di avere conquistato molte province al primo turno e qualcuna anche ora: avendone molte più di prima ciò sarebbe sufficiente per decretarne il successo.
In verità le ambizioni del centrodestra erano ben altre.
Conquistare le maggiori città , Firenze, Bologna, Milano, Torino, Bari, tanto per citarne alcune.
Alla fine ha preso solo la provincia di Milano e pure per un pelo.
A Bologna e Firenze ha vinto la sinistra con 60% a 40%.
Sempre la sinistra ha tenuto Ferrara, Forlì, Padova, Terni, Ancona, Avellino, Foggia, Alessandria, Rieti, Rovigo, Parma, Rimini, Arezzo, Grosseto, Brindisi, Taranto e Fermo.
Il centrodestra ha ottenuto invece Cremona, Caltanissetta, Ascoli, Brindisi città , Savona, Belluno, Venezia, Lecce.
Da segnalare però perdite secche ai ballottaggi rispetto ai dati iniziali, con una sinistra che recupera 10 punti a Milano, 13 a Torino, 9 a Rieti, 11 a Savona, 16 a Rovigo, 15 a Crotone, 12 a Parma, 11 ad Arezzo e Grosseto, 12 a Lecce e Brindisi, 18 a Taranto18 ad Ascoli, 10 a Bologna e Firenze, 19 ad Avellino10 a Bari, 26 a Foggia, 13 a Firenze e a Potenza.
A fronte di tali considerevoli aumenti in percentuale della sinistra, il Pdl e alleati arranca con aumenti del 3-9%, salvo i casi di Avellino ( -5%) e Rovigo ( -1%).
Franceschini parla di inizio del declino del centrodestra e qua forse esagera, ma di dati in controtendenza si può certo parlare.
Poi se i notabili del Pdl vogliono continuare a far finta di nulla e a non registrare un malessere diffuso, ognuno è libero di scegliere la corda con cui impiccarsi.
Le vicende gossip hanno tenuto distante dalle urne molti elettori di centrodestra che sono “moralmente” critici verso il premier.
Ma la tendenza negativa manifestatasi già alle Europee, rivela che il dissenso riguarda la linea del governo, sempre più appiattito sulla demenziale politica leghista che penalizza il sud e su una politica dell’annuncio e dello spot cui non seguono i fatti concreti.
Serpeggia delusione e al ballottaggio vanno in fumo i sogni di conquistare Bologna, Firenze, Bari, Torino, anzi la sinistra stacca la destra anche di 20 punti, 60% a 40%.
Bastava leggere certe dichiarazioni pre-elettorali di Berlusconi per capire che siamo in discesa rapida.
Se qualcuno vuole continuare a rincorrere la Lega (che non prende neanche un voto in più in Veneto e ne perde in Lombardia), faccia pure….
Ma il risveglio alle prossime regionali sarà molto amaro. I segnali di un trend negativo li vedrebbe anche un cieco, necessita una svolta e un ridimensionamento dei fumi delle osterie padane nella coalizione, provvedimenti sociali e moralizzazione della vita pubblica ( e privata).
Prima che sia troppo tardi.
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