AIUTARONO ORMEA A USCIRE DAL FANGO, ORA IL DECRETO SICUREZZA LI MANDA A CASA
IL SINDACO: “LA COOPERATIVA DI MIGRANTI LAVORA TUTTI I GIORNI PER NOI, COSI’ PERDIAMO RISORSE PREZIOSE PER IL NOSTRO TERRITORIO”
I migranti fotografati con i piedi nel fango a lavorare in occasione dell’ultima alluvione che ha colpito il Piemonte potrebbero essere mandati a casa a causa del decreto sicurezza. L’allarme parte dal sindaco di Ormea Giorgio Ferraris che ha scritto all’assessora regionale Monica Cerutti per raccontare come il provvedimento voluto da Matteo Salvini rischi seriamente di far perdere risorse umane che si sono rivelate preziose per il territorio.
Il permesso di soggiorno di nove migranti accolti a Ormea è scaduto, hanno chiesto il rinnovo ma è molto difficile da ottenere perchè non provengono da Paesi dove c’è la guerra.
Ormea ha 1600 abitanti, con un vastissimo territorio che richiede molta manutenzione e ha una popolazione non più giovane.
Proprio durante l’alluvione era nata l’idea di una cooperativa, la “Volpe e il Mirtillo” che ha fatturato 85mila euro e ha dato lavoro non solo ai nove uomini arrivati dall’Africa che erano stati utilissimi durante l’alluvione ma anche a molti italiani .
A uno dei richiedenti asilo il permesso è già stato negato, altri 4 sono in attesa dell’appello, altri 4 aspettano il responso della commissione territoriale.
“Da noi è attivo un centro di accoglienza dal 2015 che ha ospitato 35 persone che ora si sono ridotti a 20 – racconta il sindaco – In questi anni hanno lavorato per pulire i sentieri, recuperare i castagneti abbandonati. Alcuni hanno trovato lavoro nelle aziende agricole. Mi auguro che ora questo impegno, che si è esteso con la nascita della cooperativa, non sia completamente vanificato”.
(da agenzie)
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