APPENA INCARICATO, GENTILONI E’ GIA’ UN TRADITORE PER I SOVRANISTI DELLA DOMENICA
LA PROVA? UNA RISPOSTA SU TWITTER E LA FACCENDA DEL MAR DI SARDEGNA… SONO GLI STESSI CHE POI SI LAVANO LE MANI SU REGENI O TIFANO PER HOFER CHE VOLEVA RIPRENDERSI IL TRENTINO
C’è chi si porta avanti con il lavoro.
Paolo Gentiloni non era ancora stato incaricato da Mattarella di formare un nuovo governo, ma già era diventato un traditore della patria su Twitter, dove gli alfieri della sovranità della domenica hanno già trovato un paio di prove schiaccianti. –
In particolare gli ispettori dell’Internet hanno concentrato l’attenzione su una reply riguardo l’Europa e sulla faccenda del mare della Sardegna.
La prima “prova” è la risposta a un utente che partiva da un suo tweet: «Sogno gli Stati Uniti d’Europa. Se esistessero, la crisi dell’euro sarebbe gestita. E nel medagliere olimpico oggi saremmo primi con 18 ori».
L’utente gli faceva notare che in questo modo si ribadiva il concetto di cedere sovranità all’Europa e lo sventurato rispose (cit.). Il tweet risale al 2 agosto 2012:
“Esatto, dobbiamo cedere sovranità a un’Europa unita e democratica”
E la riesumazione del tweet provoca un attacco di gentismo che lèvati: “Basta golpe”, “Ecco un altro massone di area margherita che vuole cedere sovranità totale a Bruxelles della Merkel”, “Lo capite che solo l’idea che Gentiloni possa diventare presidente del consiglio è 1 dimostrazione che l’italia ha perso la sua sovranità ??”, spiegano molti espertoni di geopolitica, giurisprudenza e altre faccenducole del genere autoconvocatisi in riunione permanente su Twitter
La sovranità del Mar di Sardegna
La seconda accusa riguarda invece la vicenda del mare sardo ceduto alla Francia, che risale allo scorso febbraio.
Il 21 marzo 2015 a Caen le firme dei ministri degli Esteri Fabius e Gentiloni su un accordo il cui negoziato era cominciato nel 2006 con Prodi ed era stato chiuso nel 2012 con Monti. Il caso scoppiò a causa del fermo di alcuni pescherecci effettuato da Parigi dopo che alcuni pescherecci avevano “sconfinato”.
In realtà l’accordo non era ancora in vigore, come spiegò lo stesso Gentiloni alla fine di febbraio 2016.
“L’accordo — disse all’epoca Gentiloni — è il frutto di un negoziato andato avanti dal 2006 al 2012, ha coinvolto diversi governi e diverse amministrazioni tecniche all’interno dei governi”.
Per quanto riguarda il peschereccio, il capo della diplomazia italiana ha precisato che il dissequestro è avvenuto dopo l’intervento del governo italiano che ha posto “le basi all’avvio di un risarcimento su cui sarà chiamata a esprimersi la magistratura francese”.
Sulle acque al nord della Sardegna, Gentiloni chiarì che “le linee già tracciate nell’unico accordo bilaterale in vigore, quello sulle Bocche di Bonifacio del 1986, resterebbero, se l’accordo entrasse in vigore, immutate”.
Per la baia di Mentone “la questione della pesca sarà affrontata anche alla luce della pertinente legislazione in materia a cui si aggiungeranno elementi tecnici forniti dal ministero competente al fine di studiare eventuali strumenti legislativi”
(da “NextQuotidiano”)
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