ARRESTATO CONSOLI, EX AD DI VENETO BANCA
SEQUESTRATI DECINE DI MILIONI A PERSONE LEGATE ALL’ISTITUTO
La Guardia di Finanza ha arrestato l’ex amministratore delegato di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, e sta compiendo numerose perquisizioni oltre ad un sequestro preventivo per decine di milioni di euro nei confronti di persone legate alla stessa banca Veneto.
I provvedimenti, eseguiti da un centinaio di finanzieri, sono stati emessi dalla procura di Roma. I reati contestati sono aggiotaggio ed ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il periodo al centro dell’indagine riguarda il biennio il 2013/2014.
La banca, passata sotto il controllo del fondo Atlante dopo il flop dell’ultimo aumento di capitale, era stato oggetto di perquisizioni oltre un anno fa: pur non essendo quotata, rientrava tra le banche – con azioni diffuse tra il pubblico in misura rilevante – che avrebbero dovuto adeguarsi al decreto cosiddetto ‘investment compact del gennaio 2015 che riguardava il progetto di trasformazione in Spa della banche popolari.
Sullo sfondo dell’inchiesta Veneto Banca ci sono due ispezioni condotte da Banca d’Italia nel 2013 che aveva deciso di approfondire la neutralità di alcuni atti dell’istituto e dopo aveva richiesto il cambio della governance.
Per i Pm, quindi, si configurerebbe il reato di ostacolo alla vigilanza dovuto al fitto scambio di corrispondenza e di aggiotaggio.
A sostegno delle ipotesi c’è un documento della Consob dal quale emerge che nei corsi azionari delle Popolari ci sono stati degli andamenti “anomali” registrati prima del 16 gennaio 2015, data in cui il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha dato consistenza ai rumors che già circolavano su una possibile riforma del settore.
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply