AVEVA RAGIONE GRILLO, ALLA FINE NE RESTA UNA, DA SOLA: VIRGINIA
ROMA, CONTINUA LA FUGA DALLA RAGGI: SI DIMETTONO I VERTICI DELL’ATAC DOPO SCONTRI CON IL MS5
Arrivano le prime conseguenze del braccio di ferro in atto giorni tra l’Atac e la giunta Raggi.
L’azienda di trasporto pubblico capitolina perde i vertici: il direttore generale Marco Rettighieri e l’amministratore unico Armando Brandolese lasciano l’azienda. I due hanno formalizzato le loro dimissioni stamattina.
La decisione arriva a poche ore dall’uscita di scena dell’assessore al Bilancio
La tensione tra Rettighieri e le giunta guidata dal sindaco Virginia Raggi era alta ormai da giorni. Il 31 agosto il dirigente della municipalizzata, nominato solo lo scorso febbraio dal commissario Francesco Paolo Tronca, aveva inviato una lettera all’assessore dei Trasporti Linda Meleo in cui contestava le cifre fornite dal Campidoglio sulla metro A e denunciava presunte “ingerenze esterne” sullo spostamento del personale aziendale.
“I 18 milioni di euro stanziati dalla giunta il 12 agosto non sono mai arrivati sul nostro conto corrente”, scriveva il dg nella lettera indirizzata anche alla Commissione Trasporti del Senato.
“La delibera di giunta, approvata poco prima di Ferragosto, è stata resa esecutiva con una determina dirigenziale della Ragioneria Generale del Campidoglio il 17 agosto — rispondeva poco dopo il dimissionario Minenna — da quella data le somme sono entrate nella disponibilità effettiva di Atac: le risorse sono quindi state erogate nei tempi utili e funzionali all’avvio dei lavori di manutenzione della metro”.
Il Partito Democratico, intanto, affila le armi della polemica. “Unici risultati dell’amministrazione Cinque Stelle? Le guerre interne fatte pagare ai cittadini, in piena logica da vecchia politica. — attacca il deputato del Pd, Andrea Romano — cento giorni di giunta Raggi e tutto ciò che si è visto sono i guai di Ama e Atac, i superstipendi, tanta incapacità e zero trasparenza. Le dimissioni di Raineri e Minenna sono il sigillo all’incapacità strutturale a far corrispondere le promesse con la realtà . Pronti via e sono già in frantumi”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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