AVVISTATO IL GOMMONE DISPERSO CON 55 PERSONE CHE PER ITALIA E MALTA NON ESISTEVA: UN CARGO PORTOGHESE NON E’ RIUSCITO NEL SALVATAGGIO A CAUSA DELLE ONDE ALTE DUE METRI
PERCHE’ IL GOVERNO ITALIANO NON SOLO NON INTERVIENE MA NASCONDE PURE I FATTI?
Sono ancora alla deriva i circa 50 migranti di cui non si aveva notizie da quasi cinque giorni. Ieri le autorità italiane e maltesi avevano fatto intendere che tutti gli interventi in mare erano stati conclusi e non vi fossero stati ne naufragi ne dispersi.
Ma nella contabilità delle segnalazioni in mare mancava almeno un barcone. Lo ha trovato nella notte tra lunedì e oggi un cargo portoghese partito dalla Libia e diretto in Liguria.
Poco prima le autorità maltesi avevano emanato un allerta circostanziata, senza tuttavia spiegare quale fosse la fonte della richiesta di soccorso. Il Navtex, che qui pubblichiamo, è stato diffuso nella tarda serata di lunedì a tutte le navi nel Canale di Sicilia e indica con precisione le coordinate in cui cercare i migranti.
La riprova che le autorità marittime sono spesso al corrente di cosa accade in mare, in gran parte grazie agli avvistamenti dei velivoli militari e dell’agenzia europea Frontex, E, da inguaribile prassi, i media non vengono informati nel tentativo di derubricare i soccorsi a questioni da risolvere tra Libia ed Europa, come a lavare i panni sporchi in casa.
Le condizioni del mare “sono peggiorate e non migliorano”, ribadisce don Carmelo La Magra che dalla parrocchia di Lampedusa trasmette un nuovo accorato appello al governo: “È fondamentale che la Guardia Costiera Italiana possa intervenire anche al di fuori delle acque territoriali per soccorrere le persone in mare”.
Nell’intervista pubblicata oggi da Avvenire, il ministro delle Infrastrutture ha dato una conferma ufficiale a quanto da tempo scriviamo: “Non c’è nulla che non sia “visto” o di cui non ci sia notizia. Il monitoraggio europeo del Mediterraneo è costante”, ha spiegato Paola De Micheli.
“L’Italia – ha poi aggiunto – non gira la faccia dall’altra parte, non nasconde all’opinione pubblica situazioni di pericolo per persone che sono in mare”. Mentre scriviamo nessuna notizia ufficiale è stata divulgata nè da Roma nè da La Valletta riguardo il barcone alla deriva da 5 giorni.
Il messaggio Navtex inviato da Malta e diffuso dal giornalista Sergio Scandura, oltre che dalle navi in transito anche dalle autorità marittime dell’area, compresa Roma. Fonti del coordinamento dei soccorsi della Guardia costiera italiana affermano di essere al corrente del caso, che viene monitorato, nell’attesa di un intervento de La Valletta, che a sua volta prende tempo. “Malta è legalmente responsabile per i casi di pericolo nella sua zona Sar e sta agendo illegalmente – è l’accusa di Alarm Phone – Ma l’Italia può soccorrere ed è ugualmente responsabile di lasciare 55 persone morire a poche miglia dalla sue coste. Speriamo siano vivi”.
Le traversate nel Canale di Sicilia sono in gran parte monitorate, ma occultate per lasciare campo libero alla cosiddetta Guardia costiera libica. Tanto che ieri c’è voluto un appello dell’episcopato maltese perchè La Valletta inviasse in serata motovedette in cerca di almeno uno dei due barconi dispersi.
(da Avvenire)
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