BATOSTA PER TRUMP: IL SENATO AFFONDA ANCHE MINI REVOCA OBAMACARE
DECISIVO MC CAIN, REPUBBLICANI BATTUTI 51-49
Dopo una maratona di ore e ore, il Senato americano ha affondato anche l’ultima versione della riforma sanitaria repubblicana per abolire l’Obamacare.
Ed è una catastrofe per Donald Trump. 49-51, decisivo il senatore John McCain, qualche giorno fa per riaprire il dibattito della legge al Senato, oggi per condannare il presidente americano a una delle disfatte più grandi dalla sua elezione.
Due giorni fa Trump aveva lodato il veterano dell’Arizona (“Sei un eroe”). Adesso, pochi minuti dopo la batosta, è lapidario: “Tre repubblicani e 48 democratici hanno deluso l’America!”, ma poi rilancia, ancora una volta: “Facciamo fallire l’Obamacare e poi trattiamo”.
La versione della riforma bruciata nella notte americana era molto meno drastica rispetto alle precedenti, non a caso si chiamava ‘skinny’, stretta, attillata: meno vincoli per lavoratori e aziende, più flessibilità per i singoli Stati, e anche 16 milioni di americani cui sarebbe stata privata la copertura sanitaria e un aumento del 20% del costo delle assicurazioni, secondo la commissione bilancio.
Ma anche questa versione annacquata non è servita a niente. E i repubblicani sono rimasti con un pugno di mosche in mano.
Perchè è stato un azzardo.
Sin dall’inizio, quando Trump e il capogruppo dei repubblicani McConnell hanno fatto riaprire il dibattito al Senato con un voto al fotofinish grazie a McCain e alla stampella esterna del vicepresidente Pence.
Ma il rischio di fallimento era altissimo, perchè, nel caos totale, è stato affidato tutto all’improvvisazione, i repubblicani non erano d’accordo su nulla. Mercoledì i dissidenti del partito di Trump hanno bocciato, insieme a tutti i democratici, la prima versione brutale che avrebbe abolito la riforma di Obama senza un rimpiazzo.
Giovedì quella intermedia, per alcuni ancora troppo drastica. Adesso anche quella skinny, nonostante i tweet continui Trump che esortavano i suoi all’unità .
Era l’ultimo disperato tentativo del presidente e McConnell. Dopo l’ultima sconfitta lo smacco è tremendo e aprirà la resa dei conti nel partito, con probabili conseguenze anche sul futuro dell’amministrazione.
Adesso cosa succederà ? McCain, prima di dare l’estrema unzione alla riforma, si è messo a parlare coi senatori democratici. Ci potrebbero essere convergenze trasversali nella prossima commissione bilaterale.
Altro scenario complicato e pieno di incertezze. L’unica certezza ora è che è stata una giornata terribile per Trump: la riforma sanitaria si è sgretolata, il Congresso lo ha praticamente commissariato sulle sanzioni alla Russia, l’inchiesta Russiagate sempre più minacciosa.
Anche se non lo ammetterà mai, Trump è per la prima volta in grossa difficoltà .
(da “La Repubblica”)
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