LA NUOVA MODA DELLA POLITICA ITALIANA: DARE ADDOSSO A MACRON
SULLA LIBIA BASTEREBBE CAPIRE COSA HA REALMENTE DETTO, SU FINCANTIERI ERA SUO DIRITTO AVANZARE LA PRELAZIONE E RINEGOZIARE L’ACCORDO SE NON LO RITENEVA VANTAGGIOSO PER LA FRANCIA… DEVE SOLO FAR SEGUIRE ALLE PAROLE I FATTI, FINORA NON L’HA FATTO, MA CHE LO CRITICHINO I MAGLIARI DELLA POLITICA ITALIANA E’ PATETICO
Lo stivale bucherellato italico pare sia scosso da un nuovo spirito nazionalistico: politici di tutti i variopinti colori, media e tuttologi hanno trovato un comune nemico oltralpe in Emmanuel Macron.
Tutti zitti quando respinge i profughi a Ventimiglia perchè ciriticarlo non procurerebbe i voti del borghese benpensante sovrappeso per eccesso di benessere, ma tutti scatenati patrioti per difendere l’acquisizione dei cantieri di Saint-Nazare, come se fosse la drogheria sotto casa.
Ma i fatti sono altri, basterebbbe un po’ di buona fede.
Mentre in Italia siamo abituati alle litanie di Gentiloni e Minniti, ai loro inutili tavoli con le tribù libiche, alle cazzate sul codice di condotta delle Ong perchè non abbiamo le palle di non pagare più la quota Ue fino a quando degli Stati canaglia continueranno a non prendere in carico la quota che loro spetta o incapaci di concedere a tutti i migranti un permesso provvisorio e vadano dove vogliono, Macron almeno ha una idea.
Che la persegua seriamente o meno è prematuro giudicare, ma è stato chiaro: la Francia è disposta ad accogliere altri richiedenti asilo ma non quelli economici, è riuscito a ottenere il cessate il fuoco tra le due fazioni libiche, indica negli hot spot in Libia, Ciad e Mali la soluzione del problema.
E non è fantascienza, è quello che da tempo indicano le organizzazioni umanitarie: togliere i profughi dalle galere libiche, creare dei campi dignitosi, esaminare le richieste di asilo all’origine e accogliere chi ha titolo andandoli a prendere con navi adeguate.
In pratica questi corridoi umanitari farebbero cessare gli interessi dei trafficanti, tutto sarebbe legale.
Ovvio che serva stabilire quanti accoglierne ogni anno, con quote tassative per tutti i 27 Paesi, ovvio che occorra stabilizzare i governi, porre fine ai conflitti interni e investire in occasioni di lavoro per tacitare i migranti economici.
Ma Macron ha indicato la strada, mentre l’Europa dorme e l’Italia è incapace di uscire dall’impasse del surplus di profughi compressi nel suo territorio.
Veniamo ai cantieri e al libero mercato: la Francia ha fatto investimenti in Italia per 50 miliardi, noi in Francia solo per 5.
Da qui qualcuno dice che non c’è reciprocità : balle.
In regime di libero mercato la Francia, investendo in aziende italiane (vedi caso Parmalat con Lactalis) spesso ha salvato posti di lavoro italiani che l’imprenditoria nazionale aveva ridotto sul lastrico.
E il libero mercato fa sì che le acquisizioni avvengono se qualcuno (gli italiani) vendono e incassano soldi dal miglior offerente.
Fermo restando che ogni governo ha diritto a ritenere certi settori “da tutelare per l’interesse nazionale”.
Fincantieri ha fatto bene a cercare di acquisire i cantieri Stx raggiungendo un pre-accordo con Hollande, ma sapeva benissimo di trattare con un presidente in scadenza e che l’ultima parola sarebe spettata al nuovo presidente.
Se avesse vinto Marine Le Pen, Stx sarebbe stata nazionalizzata, ma anche Macron aveva fatto capire che riteneva “strategici” quei cantieri.
Quindi evitiamo di cascare dal pero: o forse era “etico” che un 10% delle quote andasse a una banca triestina come previsto dal piano Fincantieri per “nascondere” che l’azienda italiana aveva la maggioranza delle quote?
Macron ha proposto un 50% a testa, come suo diritto fare: se non va bene, Fincantieri può ritirarsi, dove sta il problema?
In ogni caso pare intenzionato a rinegoziare, non a dire di no, cosa che avviene in tutte le grandi operazioni finanziarie.
In un Paese che ha la peggiore imprenditoria in termini di innovazione e ricerca (salvo lodevoli eccezioni) stiamo a meravigliarci che prendiamo delle facciate?
Fincantieri è un’azienda all’avanguardia, se non con Stx farà ottimi affari con altri, non esiste un diritto divino all’acquisizione di aziende.
E se altre aziende italiane hanno partecipazioni per 5 miliardi in Francia vuol dire che nessuno le ha osteggiate.
Semmai siamo noi a investire poco sui mercati esteri perchè non ne abbiamo la mentalità , legati a un modello logoro e superato di imprenditoria.
E da buoni provincialotti stiamo a piangerci addosso e a trovare il capro espiatorio nel “cattivo” Macron che ci ha rotto il giocattolo.
Andate alla “Befana dei bimbi”, ne troverete altri.
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