BERLUSCONI: “FORSE SI PUO’ PUNTARE AL RINVIO DELLA SENTENZA”
ANCORA DA DECIDERE LA STRATEGIA DELLA DIFESA, GHEDINI PESSIMISTA
«Sono disperato». «Questi mi condannano». «Sto vivendo un incubo». «Statemi accanto». «Non mi lasciate solo… ».
A vederla con gli occhi di Berlusconi l’udienza di martedì in Cassazione per il processo Mediaset ha un esito scontato: la sicura condanna.
Tant’è che, in continue telefonate da quel di Arcore, ieri non ha fatto altro che lamentarsi. Con più di un interlocutore si è sfogato così: «Mi ha appena telefonato Ghedini e mi ha detto che non c’è niente da fare, sarò condannato di sicuro».
Niccolò Ghedini, il famoso legale che lo difende assieme all’altrettanto noto Franco Coppi, come al solito non conferma nè smentisce.
Ma ad onor del vero, in quest’ultimo mese, è capitato che più di un suo interlocutore abbia riferito che Ghedini è sicuro della condanna.
Questo è l’umore nero del Cavaliere, a tre giorni dall’udienza.
Che provoca l’accorata solidarietà di esponenti del Pdl come Renato Brunetta, «gli resterò comunque accanto», e come Sandro Bondi, «starò con Berlusconi perchè un dopo Berlusconi non m’importa».
Ma in realtà , siano così sicuri che dopodomani l’udienza Mediaset effettivamente si tenga?
C’è una percentuale che oggi supera di un bel po’ il 50% per poter dire invece che l’udienza potrebbe essere rinviata ad altra data.
Vediamo perchè.
Già ieri si sarebbe dovuto svolgere un incontro tra Berlusconi, Ghedini e Coppi. Invece il mini summit è stato rinviato a domani pomeriggio.
«Berlusconi è pieno di dubbi. Vuole decidere la sua strategia all’ultimo momento » dicono i legali.
I quali però hanno già pronta la richiesta per un possibile rinvio. Ghedini e Coppi ci hanno lavorato in questa settimana, pur dicendo che comunque sono anche «pronti a discutere».
Però, al di là degli umori vittimistici e volutamente scenografici del Cavaliere, il quale sicuramente martedì sarà a Roma chiuso a via del Plebiscito, il dato certo – e che rappresenta la novità della giornata – è che nella strategia difensiva rientra la richiesta del rinvio.
Una richiesta che, incrociata con le indiscrezioni che filtrano dal pur blindatissimo palazzo della Cassazione, incrementano le chance dell’effettivo rinvio ad altra data. Intendiamoci, Ghedini e Coppi pretendono che il processo “salti” dalla sezione feriale (che dura fino al 15 settembre) alla terza sezione, quella cui fanno capo delitti come quello di frode fiscale imputato al leader del Pdl.
Ma, come vedremo, alla Suprema corte escludono «al cento per cento» che ciò possa avvenire.
Sono due i puntelli che la difesa di Berlusconi intende spendere nella richiesta di rinvio.
La brevità del tempo a disposizione per preparare adeguatamente il caso e il calcolo dei tempi di prescrizione che, come vanno ripetendo da giorni Ghedini e Coppi, non scadrebbe affatto tra il primo e il 3 agosto, ma addirittura il 26 settembre.
E comunque – questione assai rilevante che la difesa mette in luce – in caso di rinvio chiesto dai difensori la prescrizione resterebbe congelata.
Per cui, sostengono i due avvocati, il processo si può fare in una data qualsiasi, ben oltre il 15settembre.
Il capriccio di Berlusconi, la sua incertezza sulla richiesta di rinvio che scioglierà solo domani pomeriggio, si gioca tutta qui.
Influiscono naturalmente anche le ragioni politiche – la vita del governo Letta, una possibile crisi, eventuali elezioni in autunno che ormai paiono impossibili – ma il Cavaliere subisce anche il tam tam dei due super legali, ai quali la sezione feriale — in particolare il collegio presieduto da Antonio Esposito, una toga che ha già condannato Berruti non piace per nulla.
«Tre su cinque sono comunisti» va dicendo Berlusconi dopo che glielo ripetono da venti giorni.
Su questo s’incentrerà la difesa: spiegare che un processo come questo, con la prescrizione di fatto congelata, deve essere trattato da giudici specializzati.
In Cassazione i boatos diconol’esatto opposto, citando anche una circolare che di fatto impone, quando la prescrizione scade entro 45 giorni, di celebrare il processo nella sezione feriale.
Per cui, anche se la prescrizione dovesse scadere a fine settembre come dice Ghedini, non ci sarebbe la possibilità di “agganciare” la terza sezione.
Ma sempre in Cassazione si colgono voci che non escludono il rinvio. Non è prassi ordinaria, si spiega. C’è bisogno di una motivazione cogente. Ma un rinvio non è escluso.
Certo, non ci si illuda che il processo si farà chissà quando.
Ma una data oscillante tra la fine di agosto e il 10 settembre è ben ipotizzabile.
E Silvio potrebbe farsi le vacanze angosciato sì, ma ancora incensurato.
Liana Milella
(da “La Repubblica“)
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