BERLUSCONI ATTENDE I SONDAGGI: “MI SPENDO IN TV PER IL NO SOLO A VITTORIA CERTA”
IL PIANO PER RIENTRARE AL GOVERNO E QUELLO PER ROTTAMARE I GRUPPI DI FORZA ITALIA
“La faccia in tv ce la metto solo se tra venti giorni il vantaggio del No sarà ancora consistente, e irrecuperabile, allora la vittoria sarà anche una mia vittoria”.
Se così invece non sarà – sostiene Silvio Berlusconi nelle conversazioni private coi pochi dirigenti fidati che ancora lo sentono – meglio non rischiare e dileguarsi in una prudente dissolvenza mediatica. Salvini lo sa e alza il tiro.
Anche perchè non è solo mediatica l’incertezza che lascia trapelare sul referendum costituzionale il quartier generale di Villa San Martino.
La clessidra corre veloce verso il 4 dicembre e il nodo ormai è politico. Tanto più dopo l’incontro al Quirinale con Sergio Mattarella di giovedì, nel corso del quale il leader di Forza Italia, pur ribadendo la linea del No, ha preannunciato che in ogni caso non chiederebbe le dimissioni automatiche di Renzi e che il suo partito darà comunque il suo contributo sulle riforme.
Che avrà voluto dire? Si prepara a un sostegno esterno, a nuove larghe intese?
I dirigenti da allora sono sperduti e in mezzo al guado. Mentre il Cavaliere non si decide a fare la mossa che tutti attendono, a spendersi nell’unico modo in cui sa essere ancora incisivo: comparire in tv e imprimere una linea davvero marcata anti Renzi sul referendum.
Gli annunci per il No limitati ai comunicati stampa e le accuse di Matteo Salvini alle tv Mediaset (“Peggio della Rai, schierate per il Sì”) hanno alimentato il caos nel mondo berlusconiano.
Con l’eccezione del governatore Giovanni Toti, sempre più filo leghista, di Renato Brunetta e pochi altri.
Non poco avrà pesato il fatto che Fedele Confalonieri non lascia trascorrere giorno senza invitare l’amico Silvio a “lasciar perdere la campagna per il No”, a “non mettersi sullo stesso piano di Salvini e Grillo”, perchè la vittoria del No e “l’instabilità successiva non farebbe bene alle nostre aziende”.
Tutti i presentatori di talk e i direttori di tg hanno recapitato a Villa San Martino regolare invito. Il leader per ora prende tempo.
Tutto dipenderà dai sondaggi dopo il 20 novembre. Quel che Berlusconi ha già dato per certo è che non accetterà l’invito (ancora informale) de La7 per un faccia a faccia con Matteo Renzi.
“Non cado nella trappola” è stata la spiegazione fornita dal Cavaliere in privato ai suoi collaboratori. “Tanto per cominciare, in Italia non funzionano più i talk di politica, fatta eccezione per quello della Gruber” primo elemento.
“E poi non cado nel tranello di Renzi, che cerca icone da abbattere, prima Zagrebelsky, poi il vecchio De Mita”.
Berlusconi ha guardato con attenzione proprio il confronto con lo statista dc della scorsa settimana, raccontano. E ha anche apprezzato l’efficacia del sindaco di Nusco, “ma era tutto orchestrato per contrapporre il vecchio con il nuovo”.
E lui gli abiti del “vecchio” fantoccio a beneficio del premier, spiega, non vuole proprio indossarli.
Resta il fatto che la sua mancata “discesa in campo”, tra le file forziste, è un caso. “Aggravato dal fatto che il capo per noi è diventato ormai una figura ieratica, impenetratibile, ci è finita peggio che ai tempi del cerchio magico” racconta nello sconforto un ex ministro berlusconiano.
Il problema confessato da parecchi dirigenti è che il “capo” appunto è ormai blindato dalle due fedeli “ombre” Valentino Valentini e Sestino Giacomoni, i quali su mandato dei figli impediscono l’accesso anche solo telefonico.
“Il risultato è che non sappiamo più che pesci prendere, quale sia la linea reale, cosa pensi lui” si sfoga un altro anonimo senatore forzista di lungo corso.
Preoccupazioni diffuse e ampliate tra le file parlamentari soprattutto dopo che venerdì è andata in scena a Villa Gernetto la prima di una serie di nuovi talent scouting.
Una trentina di sconosciuti e giovani volti (per lo più consiglieri e assessori under 40) selezionati per essere spediti in tv e fra 1-2 anni forse alle Camere.
Più che un campanello d’allarme, una vera e propria sirena per deputati e senatori con più legislature sul groppone.
L’astio nei confronti delle teacher convocate per tenere lezione su come si sta in tv e sul referendum, ha fatto il resto: Annamaria Bernini e Nunzia De Girolamo. Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, assenti per impegni, recupereranno alle prossime occasioni.
Perchè la selezione continua. In settimana Berlusconi terrà invece a rapporto le “sentinelle del voto” reclutate da Simone Furlan.
È il “nuovo che avanza” dentro Fi. Spauracchio che sta facendo meditare la fuga a molti insospettabili
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
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