BERLUSCONI E STAMPA ESTERA: SE IL PAZIENTE HA LA FEBBRE E’ INUTILE ARRABBIARSI CON IL TERMOMETRO
I MEDIA STRANIERI, SIA DI DESTRA CHE DI SINISTRA, RIDICOLIZZANO IL PREMIER… NON SPUTTANEREBBERO IL NOSTRO PAESE SE QUALCUNO NON NE AVESSE CREATO LE PREMESSE CON COMPORTAMENTI RIDICOLI… IL CONTROLLO DEI NERVI E’ PIU’ IMPORTANTE DI QUELLO DEL POTERE… MANCA AL CENTRODESTRA UNA CLASSE DIRIGENTE ADEGUATA
Diciamo la verità : purtroppo nel centrodestra ci sono dei folli che, invece che porgere una camomilla a Silvio Berlusconi, alimentano certi suoi comportamenti nocivi alla coalizione ( leggi ad personam, ossessione complottista, “comunisti” ovunque, guerra perenne a tutti, da Napolitano a Fini, dal parlamento alla magistratura, dalla stampa nazionale a quella estera, dai poteri forti al Vaticano).
Riteniamo più ridicoli che folli quelli ad esempio che in 20.000 hanno sottoscritto su apposito sito internet la proposta di candidare Berlusconi per il premio Nobel della Pace 2010, motivandolo con la sua mediazione tra Georgia e Russia che avrebbe evitato l’entrata dei carri armati a Tsiblisi, con lo “storico trattato” con Gheddafi (quello che ci costa 5 miliardi di euro) e con l’intervento umanitario in Abruzzo ( dove 7.000 terremotati sono ancora in tenda e la prontezza delle case prefabbricate è stata ora spostata a fine gennaio 2010).
C’è ormai una rincorsa tra chi lancia proclami quotidiani e chi vive nel culto del capo.
Quando il premier se la prende con i media stranieri non dice alcune verità : possibile che Washington Post, New York Times, Los Angeles Times, Wall Street Journal, Cnn, Cbs, Nbc, Bloomberg, Fox News, tanto per limitarci agli Usa, siano tutti diretti da “comunisti”?
O non sono invece alcuni dichiaratamente vicini alla destra repubblicana?
Possibile che proprio negli States, che non sono certo la patria dell’umorismo, gli americani ridano increduli di quel che succede in Italia?
Come in Argentina, in Cile, in Brasile, in Messico, milioni di lettori assistono stupiti a scandali a getto continuo, alla perdita di credibilità e al teatro politico di basso livello che si sta rappresentando in Italia.
Sull’edizione americana del Financial Times, la Bibbia del capitalismo mondiale, qualche giorno fa in prima pagina campeggiava la foto di un Berlusconi arrabbiato che inveiva contro la Corte Costituzionale sotto il titolo “Circus maxumus”.
E nell’edizione Financial Times Weekend, letta da tutti gli americani che contano, spiccava una vignetta del premier in toga, sbalzato da un cocchio, targato “immunity”, che sta andando in pezzi tra un turbinio di boxer, reggiseni svolazzanti e corone d’alloro imperiale.
Sempre domenica si leggeva sul New York Times: “Il normalmente carismatico e sorridente Berlusconi dà l’impressione di aver perso il controllo, se non del potere, sicuramente dei nervi”.
Il corrispondente da New York de “le Monde”, il più autorevole giornale francese, assicura: “conosco bene l’America e posso dire che contro Berlusconi non c’è nessuna congiura dei comunisti. E’ ridicolo che tiri in ballo in continuazione il comunismo che è finito da un pezzo. E poi la sinistra in Italia è a pezzi, il problema è un altro: lui ha il controllo dei mezzi di informazione come in nessun altro Paese al mondo ed è a capo del governo. Per quanto eletto democraticamente, con i suoi conflitti di interesse, con le leggi ad hoc, con i comportamenti privati, oltre a coprire di ridicolo l’Italia e a farla contare sempre meno nel mondo, sta screditando la democrazia”.
E le reazioni del premier sono incontrollate purtroppo, quasi sempre fuori dalle righe, dove si mescola ruolo pubblico e guai privati, leggi pubbliche per risolvere questioni personali.
Che senso ha se un quotidiano pur autorevole come il Times di Londra esprime critiche a Berlusconi far pubblicare una lettera di protesta dell’ambasciatore italiano a Londra?
A peggiorare la situazione, non certo a risolverla.
Dal caso Noemi alle veline in lista, dal caso D’Addario alle querele ai giornali, dal lodo Alfano agli attacchi al capo dello Stato e alla magistratura, è stato un susseguirsi di errori su errori, spesso commessi pure con arroganza.
Quando sarebbe bastato chiedere scusa e chiudere il capitolo, mantenendo un comportamento adeguato.
Il centrodestra sta pagando caramente la mancanza di una classe dirigente autonoma e qualificata, in gradi prendere in mano il momento delicato con decisione e abilità diplomatica.
Troppe mezze calzette”silviodipendenti”, senza capacità di analisi politica e cultura, nessuno capace di avere influenza sul premier che di tutto ha bisogno, salvo di essere gasato ulteriormente da servi sciocchi e opportunisti.
Si sono sottovalutati troppi fatti, tendendo a giustificare tutto, e ora ci si accorge di essere sempre più isolati a livello internazionale.
Non basta sempre “saper comunicare” se non c’e’ “nulla” da comunicare, non bastano gli spot per fare politica a lunga scadenza.
In Italia c’e’ una emergenza sociale e si dà priorità alla giustizia perchè interessano solo i processi del premier? No, non ci siamo e l’elettorato non è fesso.
Se uno è malato è inutile prendersela con il termometro che segnala un’alterazione febbrile.
Ma medici seri in giro a destra pare non ce ne siano.
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