BRUNETTA: PREMI SOLO AI PIU’ BRAVI? E CHI DECIDE CHI SONO?
BRUNETTA TEORIZZA “LA RIVOLUZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”: TAGLI ALLO STIPENDIO DEI FANNULLONI, LICENZIAMENTI, MOBILITA’… SI CREA UN’AUTORITHY CHE DARA’ LE PAGELLE….DALLE MEDAGLIE AL MERITO AI PREMI AL MERITO: MA CHI DECIDE CHI MERITA SONO GLI STESSI DIRIGENTI RACCOMANDATI DAI POLITICI CHE DA ANNI FAVORISCONO LA LORO CORTE
Fa quasi sorridere che lo stesso giorno in cui Brunetta presenta la “rivoluzione della Pubblica Amministrazione”, per aumentare la produttività , licenziare i fannulloni, assicurare trasparenza, garantire premi ai migliori, moralizzare gli uffici, dall’altro lato lui stesso auspichi il ritorno all’immunità parlamentare.
Ovvero i dipendenti devono avere il cartellino, non possono rifiutarsi di passare da un ramo al’altro della P.A., pena licenziamento, guai se fanno troppe assenze, se un dirigente non li ha sotto “protezione clientelare” rischiano pure la decurtazione del premio di produttività , solo il 25% di loro sarà premiato (in buona parte lecchini di Stato), mentre i parlamentari possono commettere reati persino contro l’amministrazione e continuare a sedere in Parlamento.
Ma che bella logica, complimenti Brunetta, i trascorsi da Prima Repubblica si vede che tornano a galla.
Eppure tutti a “lodare” le 74 norme dette “antifannulloni”, approvate e prossime ad andare in vigore. Brunetta promette ( quello costa poco): “Una spinta alla modernità del Paese, si ridà merito e fiducia alle persone eccellenti, più servizi ai cittadini, più scuola, salute, trasparenza, mobilità “.
A chi lo accusa di aver fatto una riforma delle punizioni e dei tagli e di dubbia costituzionalità , penalizzando il concetto di rappresentatività introdotto da D’Antona, ribatte sostenendo che la sua cura porterà a un aumento della produttività dal 20% al 50% nei prossimi anni.
Superando il gap con Francia e Germania, dove c’è meno burocrazia e i costi sono inferiori: e qua Brunetta cade davvero sul banalotto, come se non fossero i politici ad avere disseminato di mille pastoie burocratiche anche la più semplice autorizzazione amministrativa.
Che c’entrano i dipendenti che applicano solo le leggi della politica? Mah…
I costi all’estero sono inferiori perchè i partiti altrove non hanno fatto assumere decine di migliaia di manutengoli clientelari, diventati subito dirigenti di livello.
Meglio prendercela coi poveracci, vero Brunetta?
In ogni caso l’asse della riforma sono i “premi al merito”, i premi di produzione attualmente distribuiti in modo più o meno equo.
In futuro un 25% dei dipendenti “bravi” lo percepirà nella misura massima (non fatevi troppe illusioni), un 50% di sufficienti in misura ridotta della metà , un 25% non prenderà un euro. Intanto un consiglio: aspettate che la regola vada a regime e ne vedrete delle belle, visto che si divideranno le briciole, non certo milioni di euro aggiuntivi.
E chi decide chi saranno i bravi e i cattivi? Ma i dirigenti ovvio, ovvero quelli stessi che sono diventati tali, nella stragrande maggioranza dei casi, per una bella spinta dei politici di turno.
Molti sono entrati grazie alle raccomandazioni dei partiti e si sono poi fatti una corte di lecchini che ora avranno due briciole in premio anche loro.
Molti che hanno goduto di concorsi pilotati e taroccati, che sono indicati come ” boss della Pubblica Amministrazione”, saranno la qualificata Corte di Giustizia chiamata a sentenziare su chi è onesto e chi no.
In un settore dove chi ha lavorato una vita senza cercare appoggi è ancora nel sottoscala e chi ha retto invece lo strascico ai potenti ha fato carriera.
E Brunetta vuole venire a prenderci per il culo con la sua riforma che nulla prevede di modifiche in tal senso?
Ma che vada a fare ispezioni nelle P.A., valuti i concorsi tarocco, ascolti i dipendenti, invece che raccontarci favole con le sue Autorithy di controllo.
Ma se non riesce a controllare neanche il suo di Ministero che, come ha messo i tornelli, i dipendenti uscivano dalla porta di servizio.
Brunetta parla di “graduatoria di performance”, forse crede di essere negli States, parla di dirigenti che dovranno assicurare che i dipendenti raggiungano il livello richiesto dalla perfomance globale assegnata.
E chi le misura? Da chi sarà costituita questa Autorithy? Da qualche superdirigente miracolato dalla politica?
Certo, siamo d’accordo che va premiato il merito e punito chi non fa una mazza, ma se cento netturbini non fanno una mazza è perchè c’è il dirigente che li protegge e il capomandamento che porta voti al politico, cui il dirigente è espressione.
E alla fine decurteranno lo stipendio all’unico che lavora e che non ha venduto il voto e l’anima.
Una riforma seria da qui doveva partire, azzerare i dirigenti e analizzare la loro storia: promuovere chi merita veramente e non chi è entrato per grazia ricevuta.
Andare a verificare tutti i concorsi taroccati in cui tanti fanno carriera interna, magari con concorsi ufficilamente esterni, dove si prendono per il culo migliaia di giovani che si illudono di concorrere a posti che sono già assegnati da tempo ai “soliti noti”.
Che sta facendo Brunetta per mettere ordine in questo?
Una mazza, non ha neanche gli ispettori da mandare in giro, ma poi si pavoneggia in Tv abbaiando alla Luna.
Tanto ci sono i soliti gonzi che ci credono.
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