BERLUSCONI RISCHIA COMUNQUE LA DECADENZA DA SENATORE PER LA LEGGE ANTICORRUZIONE
LA LEGGE SEVERINO DEL 2012 RENDE INCANDIDABILI I PARLAMENTARI CHE HANNO SUBITO UNA CONDANNA DEFINITIVA SUPERIORE A DUE ANNI
Silvio Berlusconi può decadere comunque dalla carica di senatore a prescindere dai tempi del processo di appello che ricalcolerà l’interdizione relativa alla sentenza sui diritti Mediaset, come stabilito oggi dalla Cassazione.
Lo stabilisce il decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 – Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.
Il testo unico che recepisce la normativa anticorruzione approvata nel 2012 (la cosiddetta legge Severino), all’art.3 comma 1 stabilisce che “qualora una causa di incandidabilità di cui all’articolo 1 sopravvenga o comunque sia accertata nel corso del mandato elettivo, la Camera di appartenenza delibera ai sensi dell’articolo 66 della Costituzione.”
Quindi in caso di incandidabilità , un senatore può decadere dall’incarico dopo un voto della camera di appartenenza (mentre in caso di incarico governativo, la decadenza è automatica).
Nel caso di Silvio Berlusconi, la sua incandidabilità è sopraggiunta poichè è intervenuta una condanna definitiva superiore ai due anni (la frode fiscale ha una pena massima di sei anni).
Di qui le parole del presidente della Giunta per le Elezioni e Immunità del Senato Dario Stefano (Sel) “Appena ci notificheranno la sentenza – spiega ancora il senatore di Sel raggiunto telefonicamente – la Giunta si riunirà e si procederà con le stesse modalità già avviate per l’ineleggibilità .
Il relatore farà la sua proposta e la Giunta dovrà decidere in Camera di Consiglio.
La decisione della Giunta poi dovrà passare il vaglio dell’Aula e basterà che 20 senatori lo chiedano e ci sarà il voto segreto”.
(da “Huffington Post”)
Leave a Reply