CACCIARI ORA INVENTA LA WC CARD, LA TASSA SULLA VESCICA
IL “FEDERALISTA” MASSIMO CACCIARI ANTICIPA UN ESEMPIO DI NUOVA TASSA LOCALE: A VENEZIA 3 EURO OGNI VOLTA CHE SI USA UN BAGNO PUBBLICO… SE PREVEDETE QUANTE VOLTE FARETE PIPI’ POTRETE PRENOTARE SU INTERNET, BONTA’ SUA, LA WC CARD E RISPARMIERETE…UNA SETTIMANA DI PIPI’: 9 EURO IN ALTA STAGIONE
Avete in programma una gita a Venezia, notoriamente una delle città più care in Italia, dove vi fanno pagare anche l’aria che respirate? Bene, è opportuno che programmiate prima, se volete risparmiare.
L’amministrazione comunale, guidata dal filosofo Massimo Cacciari, abbandonata l’idea di proibire l’accesso alla città ai meno abbienti, con strumenti come il numero chiuso e la tassa d’ingresso, ora punta sul turismo online.
Chi vuole visitare Venezia a prezzi non da usura, si può collegare al sito di Venice connected e crearsi il proprio pacchetto vacanza, limitando il “pacco” che solitamente riceve, in termini di prezzi, chi si avventura nella città lagunare “senza protezione”.
Nel carrello della spesa virtuale il turista potrà mettere dalla stanza d’albergo agli ingressi alla toilette, con la nuova, ma già mitica Wc Card.
Però dovete conoscere bene le vostre esigenze, innanzi tutto, e prevedere per voi e per i vostri figli quante volte vi scapperà la pipì, usufruendo della tariffa studiata per la vostra vescica.
Come si prenota un tavolo al ristorante via internet, ora avrete il vostro Wc riservato che vi aspetta a Venezia. Sbrigare la pratica senza card, infatti, vi costerebbe 3 euro a seduta ( anche se la fate in piedi, non illudetevi) in alta stagione, 1,5 eurini in periodi di scarso flusso ( turistico, non di altro genere).
Ma se entrate far parte della schiera dei turisti telematici che cliccano sulla voce WC e pagano in anticipo l’espletamento del bisogno, ecco la tariffa speciale: 2 euro anche se fossimo a Carnevale. Se poi volete la Wc card potete girare Venezia con la vostra tessera elettronica con la quale potete entrare e uscire dai bagni pubblici per una settimana intera a soli 7 euro per tutta la settimana ( 9 in alta stagione).
In realtà il caro-pipì, la tassa sull’uso della toilette pubblica è l’ultima trovata del Comune di Venezia per tenere lontano il turista mordi e fuggi, quello che la domenica si sveglia e decide di andare a fare due passi nelle calli, la foto ricordo in Piazza San Marco, un giro in vaporetti, compra e mangia un panino, beve una bottiglia d’acqua, fa la pipì e torna a casa.
La nuova logica è che chi prenota risparmia, ipotizzare il numero di pipì che tra due o tre mesi potremmo fare e fissare il tutto on line.
La filosofia del filosofo sindaco fa sì che per andare in bagno serve il tesserino come lo sky pass sulle piste, la carta fedeltà per lo sconto, un prendi tre e paghi due nel supermercato dei bisogni primari.
Ma il filosofo forse, con la card settimanale, si è reso conto di essersi allargato un po’ troppo e allora precisa: “la tariffa settimanale dà la possibilità , al solo titolare della tessera, a un massimo complessivo di dieci utilizzi”.
La media delle sedute rimane quindi di 2 al giorno, non illudetevi con 7 o 9 euro di fare quello che (c… ) volete.
Ai residenti è riservato un trattamento ovviamente privilegiato, appena 25 centesimi di euro con la Wc card da tre euro.
Gli ultra sessantenni residenti entrano gratis se esibiscono… la tessera ( che avevate pensato?) che avrà per loro una durata quadriennale ben augurante.
Dal Comune affermano orgogliosi di “aver costruito un sistema di incentivi e disincentivi (sic)”. Un suggerimento: ma a un sistema per disincentivare certi esercizi commerciali a non far pagare 10 euro un panino con la mortadella o 2 euro un bicchiere d’acqua, non ci potreste pensare, tra una toilette e l’altra? O forse la nostra richiesta non è sufficientemente “filosofica”?
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