CANTONE CONTRO I POLITICI: “IL DECRETO ANTICORRUZIONE E’ INUTILE, SOLO L’ENNESIMO SPOT”
E IL MAGISTRATO ANTICORRUZIONE LANCIA UN MONITO SULL’EXPO: “POTERI SPECIALI O NON VADO IN GITA A MILANO”
Raffaele Cantone, il magistrato che Renzi ha scelto affinchè vigilasse sull’Expo dopo il recente scandalo degli appalti, si scaglia contro quelle che definisce “leggi spot”. «Quello che sta accadendo in Parlamento è un fatto gravissimo – dice il pm – si prova a legiferare sull’onda dell’emergenza e alla fine avremo l’ennesima legge spot».
Un duro monito che il presidente dell’Autorità anticorruzione sceglie di lanciare parlando a Napoli in occasione della cerimonia di chiusura del master di criminologia della Facoltà di Giurisprudenza della Federico II, a proposito del ddl Grasso, che verte su una materia «sulla quale bisognerebbe riuscire a trovare il giusto equilibrio».
Per il magistrato della Cassazione il provvedimento sarà comunque approvato perchè «ormai c’è un gruppo politico in grado di stabilire che quella legge dovrà passare, però non avrà alcuna efficacia sul piano concreto, perchè se non troviamo i meccanismi per individuare la corruzione possiamo fare delle mere manifestazioni di principio che non avranno effetto».
«È più facile l’antimafia dell’ anticorruzione perchè nel primo caso, a controlli approfonditi risultano infiltrazioni, mentre nel secondo caso è impossibile perchè c’è uno scambio alla pari” ha precisato Cantone.
Spesso «corrotto e corruttore non lasciamo elementi sintomatici. Sul piano penale era da investire su altri meccanismi – afferma – Sarebbe scandaloso usare degli agenti provocatori? Gli Stati Uniti lo fanno».
«Mai come in questo settore repressione e prevenzione vanno di pari passo – dice – oggi la politica di prevenzione e corruzione non hanno nulla a che vedere con la scoperta del fatto. Prevenire significa cercare elementi sintomatici, ma la corruzione a volte non c’è perchè soggetti implicato non lasciano sintomi”
Entrando nel merito, Cantone ricorda che si modifica “per l’ennesima volta la norma sulla concussione, si prova a intervenire sulla prescrizione e si pensa a un falso in bilancio che non ha alcuna efficacia nè efficienza”.
Mentre la norma sull’antiriciclaggio, “così come scritta in Senato, è inapplicabile perchè prevede che ci sia nocumento all’economia, meccanismo assolutamente vago”. La strada giusta, osserva, sarebbe quella di “occuparsi della corruzione quotidianamente e non quando si verificano fatti come quelli dell’Expo”.
Quanto all’Expo, su cui indaga anche la Corte dei Conti, il magistrato ripete la sua posizione, ribadendo la necessità di poteri speciali.
“Non ho intenzione di fare gite milanesi – continua – e allo stato dell’arte non c’è possibilità che l’Autorità si occupi delle vicende relative all’Expo”.
Il tema, aggiunge, è “provare a individuare poteri specifici transitori e che riguardino solo quell’evento. Questi poteri servono – conclude – e dovranno essere tali da lasciare indipendente l’Autorità “.
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