BARANI: “HO AVVISTATO IL COMPAGNO G”, FINALMENTE UNO CHE HA VISTO GREGANTI IN SENATO
“ERA CON DUE- TRE SENATORI PD E UN MINISTRO O SOTTOSEGRETARIO”
Lucio Barani è un craxiano dichiarato, nonchè orgoglioso, del gruppo autonomista, il Gal. È senatore. Gira con un garofano all’occhiello e, in genere, visita i politici che finiscono in carcere.
L’ultimo è Primo Greganti, il Compagno G.
Ieri al Corsera, Barani ha rivelato di aver visto Greganti anche in Senato
Lei è l’avvistatore ufficiale del Compagno G.
Non credo di avere avuto un’allucinazione. Anche perchè non ero da solo, c’erano i miei collaboratori e tanti altri colleghi. Com’è possibile che l’abbia visto solo io…
Lei osserva e ricorda.
Domenica sono andato a trovarlo nel carcere di Opera, a Milano. Sono stato cinque minuti e gliel’ho detto: “Era meglio quando ci siamo visti al Senato”.
Greganti al Senato è come il Fantasma dell’Opera.
Era alla buvette. Pensi che a un certo punto è arrivato un senatore grillino e ha ordinato un caffè. Ricordo perfettamente la battuta di Greganti: “Ma allora voi lo prendete il caffè”. Ha capito il senso?
Sono uomini, non marziani. E magari fanno pure pipì.
Il Compagno G. era solo?
No
Chi c’era con lui?
Due o tre colleghi del Pd, sicuramente.
Non è preciso.
Guardi non è omertà , è la memoria che ha dei flash che vanno e vengono. Lì per lì non ci avevo fatto caso. Poi, dopo l’arresto, ho ricordato.
C’era Sposetti, l’ex tesoriere ds?
No. Sono amico di Ugo, ci rivolgiamo battute piccanti, ci avrei parlato. Poi la scena si è allargata.
In che senso?
A Greganti e ai senatori del Pd si è aggiunto qualcun altro.
Chi?
Un componente del governo. Un ministro o un sottosegretario, non lo escludo.
Lei semina indizi e allusioni. E non fa nomi.
La scena è questa: Greganti, due o tre senatori del Pd, un ministro o un sottosegretario. Non credo sia un reato parlare con Greganti
Non lo è, ma adesso il Compagno G. è come se non fosse mai esistito per il Pd. Perdipiù non lascia tracce in Senato.
Questo non vuol dire niente
Cosa?
La questione delle tracce.
Può spiegare?
Se io entro con un ospite questi lascia solo un documento, senza essere registrato. Diversamente se io telefono e dico che attendo una persona , il nome rimane scritto. Sono segretario di presidenza, so come funzionano gli ingressi qui.
Ergo, Greganti è entrato a Palazzo Madama con un senatore del Pd.
Esatto, ma se la volpe volesse nascondere qualcosa non credo si avvicinerebbe alla porta del cacciatore.
È una parabola craxiana?
È una riflessione che mi viene per dire che Greganti avrebbe potuto scegliere altri posti per i suoi incontri segreti. Se ha scelto di venire qui…
Tanto volpe non è.
Ecco.
Fabrizio d’Esposito
(da “il Fatto Quotidiano”)
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