“CERCO POSITIVO CON COVID ORIGINALE. PAGO”: NELLE CHAT DOVE NASCONO I COVID PARTY
IL DELIRIO DEI NO VAX CHE, PER EVITARE IL VACCINO, PREFERISCONO CONTAGIARSI PER POI OTTENERE IL GREEN PASS DA GUARITI
“Cercasi positivo Covid-19, zona basso Piemonte o Liguria, disposto a immunizzarmi con Covid originale, anche a pagamento, da concordare. Se interessati passo il mio cell privatamente. Mi serve per lavorare. Attualmente sono sospeso senza paga”. L’annuncio si legge in un gruppo Telegram, ora rimosso.
Utenti No-vax si riversavano qui alla ricerca di qualcuno che potesse infettarli, così da riuscire a ottenere il Green Pass, senza passare dall’appuntamento con l’iniezione. Sotto il nome di “Covid party” si cercavano incontri con contagiati, con cui bere un caffè, una birra, trascorrere del tempo in compagnia e al chiuso, nella speranza di risultare positivi al tampone e usufruire dei sei mesi di Pass, destinati ai guariti.
“Cerco su Milano”, “Puglia chi c’è?”, “Tra Lazio e Abruzzo c’è qualcuno?”, “Qualcuno a Catania?”. Da Nord a Sud, passando per il Centro: le richieste attraversavano l’Italia intera. Ottenere un aiuto in zona non è semplice, molti utenti si dichiarano quindi disposti a spostarsi in treno per raggiungere l’infetto.
“Qua si organizzano Covid party? Devo prendere sto cazzo de virus per avere il nazipass”, si legge in uno dei messaggi. Il termine “Covid Party” è stato ripetuto spesso negli ultimi giorni: la denuncia è arrivata soprattutto da Bolzano, tra le zone dove si registra una maggiore resistenza all’iniezione contro il virus.
Qui è stata denunciata la pratica importata dall’Austria e dalla Germania. “Ci sono giovani ragazzi, anche di età scolare, che si incontrano con positivi e cercano di acquisire l’infezione, non rendendosi conto che il virus è pericoloso anche nei bambini e nei giovani”, ha dichiarato Patrick Franzoni, vice coordinatore dell’unità Covid di Bolzano.
Incontri mirati con positivi sono avvenuti nelle scorse settimane nei pressi di Bolzano e, sembra, anche in altre zone dell’Alto Adige.
La pratica ha delle conseguenze: in Austria un uomo di 55 anni è morto, dopo essersi infettato durante uno di questi eventi.
Il fenomeno è presente anche altrove: nella Repubblica ceca tanti non vaccinati l’infezione da Covid stanno cercando di comprarsela. Aumenta infatti il fenomeno delle inserzioni su internet, messe da chi spera in un contatto con persone affette dal virus per contagiarsi e rientrare nelle categorie di persone che non vengono coinvolte in prima battuta dalle misure restrittive. Dei vaccini non si fidano e per l’infezione sono disposti a pagare
Nella chat Telegram i toni sono chiari. Nonostante i vincoli imposti dal Green Pass, gli utenti non sono in alcun modo disposti a cedere sulla vaccinazione.
Ma rinunciare alla certificazione ha un costo, per qualcuno solo in termini di vita sociale, per altri significa dover rinunciare al lavoro o sottoporsi a un numero di tamponi economicamente difficile da sostenere.
“Non ho nessun vaccino da quando sono nato. Non sarà questo il primo vaccino che mi farò. Andrò avanti a pagarmi tamponi ogni 48 ore perché altrimenti non posso lavorare”, dice un utente.
“Mia madre lo ha avuto, sono stata a contatto con lei e non sono risultata positiva neanche una volta” scrive un altro, “Non vorrei fare i chilometri per prenderlo. Sto andando al cinema e al ristorante per provare a prenderlo. Che sfiga che funzioni tutto”
(da agenzie)
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