CHI CERCA MARONI TROVA VOTINO, L’ESPERTA IN MATERASSI: “BOBBO, BOBBO: DOBBIAMO ASSICURARCI CHE LE CAMERE ABBIANO I LETTI MATRIMONIALI, MICA I DUE LETTINI UNITI”
LA BADANTE DIVENTATA ZARINA CHE CACCIA LE COLLEGHE BOSSIANE… NELLA LEGA CRESCE ANCHE TRA I MARONIANI L’INSOFFERENZA E MOLTI LA PARAGONANO A ROSI MAURO: “LEI ALMENO ERA STATA ELETTA”
Cerchi Maroni? Trovi Votino.
Fino a pochi mesi fa succedeva al Viminale, a Roma, ora anche in via Bellerio, nel quartier generale della Lega.
Isabella Votino, lamentano gli stessi uomini forti del partito, consiglia (e influenza) il nuovo capo tanto che ormai partecipa persino alle segreterie politiche.
“Almeno Rosi Mauro era stata eletta”, commmetano sempre più leghisti.
Il parallelo con il fu Cerchio magico di Bossi è scontato.
Le somiglianze molte, le differenze (per ora) numeriche: lei fa tutto da sola.
Ciò che ha infastidito (e parecchio) anche i maroniani è stato ritrovarsi la giovane portavoce dell’ex ministro dell’Interno, da Montesarchio, in provincia di Benevento, “nel fortino dela Lega a parlare di Lega, di esponenti della Lega, di congressi della Lega, di scelte, commissariamenti e incarichi, senza sapere assolutamente nulla della Lega: non sa neanche cosa sia la festa dei Popoli Padani” si sfoga uno dei colonnelli di Maroni, componente della segreteria e”barbaro sognante” della prima ora. “Non sapeva del giuramento di Pontida, una bestemmia”.
Profonda conoscitrice dei poteri romani, Votino è tanto scaltra nei corridoi di Montecitorio quanto impacciata sul territorio leghista.
Sul quale però si ostina, tacco e tubino nero, a fare da ombra a Maroni.
Oggi sarà con lui a Torino a presentare gli Stati generali del Nord che si terranno il 28 e 29 settembre.
Appuntamento che lancia il nuovo corso leghista: niente più corna e vichinghi, ma due giorni di dibattiti con ministri, economisti e imprenditori.
Evento gestito e organizzato da Votino che però sottopone gli aspetti più delicati al capo.
Lunedi scorso, per esempio, si aggirava disperata nei corridoi di via Bellerio: “Bobbo, Bobbo: dobbiamo assicurarci che le camere abbiano i letti matrimoniali, mica i due lettini uniti”.
Il parlamentare che riporta la scena cui ha assistito non ha scattato la foto del viso di Maroni che in quel momento stava valutando, assieme a deputati e e senatori, come intervenire nel dibattito sulla legge elettorale.
Ma è il nuovo corso della Lega, quella che organizza una manifestazione contro l’Imu e poi il segretario va a dire in Tv che l’ha pagata; quella che dice che non vota per la spartizione delle poltrone in Rai e poi sostiene, insieme al Pdl, Luisa Todini, non a caso in ottimi rapporti con la Votino.
E’ il nuovo corso della Lega che adotta come slogan “Prima il Nord” e poi tenta di cambiare il suo dna sfruttanto le conoscenze romane per organizzare brunch, inviare cadeaux, pescare nei “Palazzi” del potere.
Tutto supervisionato da Isabella Votino.
Le prime a fare le spese della badante-zarina sono state le due addette stampa alla Camera del’era bossiana: Alessia Quiriconi e Giulia Macchi.
Licenziate entrambe un mese prima della scadenza del contratto.
Quiriconi, colpevole di aver collaborato per dieci anni con Marco Reguzzoni, ex capogruppo della Lega a Montecitorio e nemico numero uno di Maroni, ha ricevuto la lettera di licenziamento il giorno di ferragosto, appena ternminato un periodo di malattia.
Macchi l’ha ricevuta il 31 luglio per “interruzione del rapporto di fiducia”.
La Votino era pronta ad assumere un suo ex collaboratore al Quirinale, ma le nuove assunzioni sono state bloccate: la notizia dei licenziamenti, finita sui giornali, ha suggerito di temporeggiare.
Ora ci sono gli stati generali a Torino e i materassi da controllare.
Davide Vecchi
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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