COME LA CISL E’ PASSATA CON IL GOVERNO DEI POTERI FORTI INVECE CHE RAPPRESENTARE I LAVORATORI
LA “GRANDE FAMIGLIA” DI LUIGI SBARRA
Il più vicino alla destra era stato l’ex segretario Sergio D’Antoni che all’inizio degli anni Duemila, dopo aver fondato Democrazia Europea, ipotesi tutta centrista nostalgica della Dc, si era avventurato nella Udc alleata di Silvio Berlusconi
Durò poco, anche perché al congresso Cisl fu fischiato
Oggi non è più così
Dopo la standing ovation riservata a Giorgia Meloni all’ultimo congresso del sindacato cattolico, il connubio tra questo e la destra di governo viene suggellato dalla nomina dell’ex segretario Luigi Sbarra a sottosegretario di governo con delega al Sud
Una marcia di avvicinamento che è durata diverso tempo e che si avvale della biografia dell’ex segretario Cisl
Sbarra, che pochi mesi fa ha lasciato la segreteria nazionale alla fedelissima Daniela Fumarola, ha il profilo di uomo del Sud venendo dalla Locride calabrese
È stato a lungo segretario dei braccianti agricoli con battaglie per il patto territoriale della Locride, ma anche per l’accordo per la flessibilità nel Porto di Gioia Tauro
Diventa poi segretario regionale della Calabria e qui emerge una particolarità rivelata qualche anno fa da Report
Sbarra, da segretario regionale Cisl viene assunto dall’Anas, la società pubblica di gestione delle strade statali
È il 2004, la procedura pubblica, dice lo stesso Sbarra, è rispettata, anche se i documenti Report non li ha mai avuti dall’Anas
Secondo il servizio andato in onda a firma di Claudia Di Pasquale, Sbarra fu assunto il 1º ottobre 2004, un venerdì, e il lunedì 4 ottobre entrò in distacco sindacale retribuito
Pratica garantita dallo Statuto dei lavoratori – su questo punto la Cisl, a differenza dell’articolo 18, non ha niente da dire- ma che comunque deve trovare un’azienda disponibile
E Sbarra l’ha trovata
Sempre in quel servizio, Report segnalava anche come il fratello, Rocco Sbarra, nel 2017 fosse stato nominato presidente dell’Anteas di Guardavalle, un’associazione della Cis
Mentre la sorella Nausica Sbarra era la coordinatrice regionale
Donne della Cisl calabrese
E il segretario organizzativo della Cisl di Reggio Calabria era Christian Demasi nipote di Sbarra
Alla guida della Cisl, Sbarra arriva dopo la gestione di Annamaria Furlan, che alle scorse Politiche è stata eletta nelle liste del Pd salvo poi passare a Italia Viva
Del resto il suo predecessore, Raffaele Bonanni, dimessosi dalla segreteria Cisl dopo le rivelazioni (proprio a cura del Fatto) sul suo maxi-stipendio da oltre 300 mila euro, è responsabile Lavoro di Azione by Carlo Calenda
Questa sequenza di segretari, Bonanni, Furlan, Sbarra e infine Fumarola, ha caratterizzato sia una progressiva corporativizzazione sindacale sia una normalizzazione interna, come ha potuto saggiare qualche anno fa l’ex segretario Fim, Marco Bentivogli, fatto fuori in un amen per un protagonismo che in molti pensavano sarebbe sfociato nella candidatura alla segreteria nazionale
Ma così a destra, comunque, la Cisl non ci era mai finita
Chissà che ne avrebbe pensato Franco Marini, presidente del Senato e uomo dell’Ulivo, a cui è intestata la Fondazione la cui presidenza Sbarra si appresta a lanciare
Il fatto è che questo connubio con il governo Meloni poggia su solide basi che contribuiscono a formare un sindacato di tipo nuovo
Ci sono almeno tre elementi che aiutano a definire questa traiettoria
La Cisl ha di fatto mollato l’unità sindacale (anche se sul fronte dei contratti di categoria le cose sono più complicate): dal 2013 non fa uno sciopero generale con Cgil e Uil e questa linea di demarcazione ha toccato un punto delicatissimo con la decisione di firmare il contratto del comparto Funzioni centrali dei ministeri (195 mila dipendenti) insieme ai sindacati autonomi Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp, in contrasto con
Fp-Cgil e Uil-Pa
Quello che un tempo faceva la Cisal e poi l’Ugl inizia a farlo la Cisl
Che ha poi supportato la campagna astensionista del governo sul referendum dell’8 e 9 giugno, dimostrandosi perfettamente allineata
Ma ciò che pesa più di tutti è aver ottenuto da Giorgia Meloni la legge sulla partecipazione dei lavoratori ai Consigli di amministrazione delle aziende
Una possibile occasione di postazioni di privilegio, e ben retribuite, ottenibile in cambio della riduzione della conflittualità
Posti di lavoro per tanti, se non per tutti
Non solo i fratelli o i nipoti
Salvatore Cannavò
(da il Fatto Quotidiano)
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