COMUNIONE E SPONSORIZZAZIONE: LO STAND DELLE TROFIE DI TOTI? COSTA 118.000 EURO
AL MEETING DI COMUNIONE E LIBERAZIONE TANTI SPONSOR DAL PESTO ALLA GENOVESE AL TALEGGIO BERGAMASCO, DAL GUANCIALE DI AMATRICE AL MOSCATO PONTINO
Pesto alla genovese, taleggio bergamasco, guanciale di Amatrice o moscato pontino. Ce n’era per tutti i gusti al Meeting di Comunione e Liberazione conclusosi ieri a Rimini, una sei giorni dedicata alla politica, alla società, ai dibattiti e – a questo punto – anche al cibo. Già perché mentre le principali personalità del Paese si alternavano sul palco, negli stand organizzati all’esterno dell’area convegni era tutto un “magna-magna”, tra degustazioni ed esposizione di prodotti tipici, come neanche nei migliori mercatini natalizi.
Ma come ha fatto il Meeting a trasformarsi in un mega-festival dello street food? Come tutte le kermesse, anche quella di Cl ha bisogno di finanziarsi e, per farlo, mette a disposizione degli spazi a pagamento acquistati in gran parte da soggetti istituzionali che vogliono auto-promuoversi e, allo stesso tempo, “dare una mano”. Quest’anno, ad esempio, tra gli “sponsor” figuravano anche le regioni Lombardia, Liguria, Marche, Umbria, Lazio, Puglia e, ovviamente, i “padroni di casa” dell’Emilia-Romagna, oltre al ministero dell’Ambiente, Autostrade per l’Italia, Ferrovie dello Stato e Aci.
Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, in particolare è stato preso di mira dal consigliere regionale d’opposizione, Ferruccio Sansa, per i 118mila euro spesi dalla Regione per affittare uno stand dedicato alle “trofiette e farinata”: il bancone, con un piccolo ristorante, ha consentito ai visitatori di degustare le tradizionali trofie al pesto genovese e l’annessa pizza di ceci. Gli anni scorsi la spesa era stata di 90mila euro. “Anche il Porto di Genova ha dato un ‘sostegno’ ad alcuni appuntamenti”, spiega Sansa, facendo riferimento al decreti 845 dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale che ha stanziato altri 8.196 euro più Iva e ha partecipato ad alcuni convegni collaterali. In tutto fanno quasi 130mila euro destinati alla causa ciellina. Non male.
Come detto, non c’è solo Toti. Nel settimo anniversario del terribile terremoto di Amatrice e Accumoli del 2016, la Regione Lazio ha deciso di proporre agli oltre 800mila visitatori del Meeting una sei giorni di degustazioni e attività: la “regina” era la pasta all’amatriciana, ovviamente, ma nei piatti e nei bicchieri dei visitatori si sono alternati anche la trota affumicata di Rieti, il pecorino romano, i tozzetti, la Malvasia puntinata, la nocciola pralinata, il polpo con patate alla viterbese e, ovviamente, la genziana. Il tutto alla “modica” cifra di 96.319 euro stanziati da Francesco Rocca, che a conti fatti – senza entrare nelle discussioni del palato – è comunque di meno rispetto ai 118mila stanziati dal collega Toti.
Non è chiaro invece quanto abbia speso Attilio Fontana, governatore della Lombardia, per esporre i prodotti delle sue province: qui non c’è stato bisogno nemmeno di allestire un ristorante, visto che al banco c’erano il taleggio bergamasco, i formaggi della Valtellina, la mortadella di fegato, lo speck di Chiavenna e l’amaretto di Gallarate. Di sicuro saranno contenti gli organizzatori del Meeting, che hanno collezionato ben 56 espositori in totale, tra cui anche i big del tabacco della Philip Morris e pure Radio Maria. Il Fatto ha chiesto all’organizzazione la cifra totale incassata dagli stand, ma il dato non è stato fornito.
(da ilfoglio.it)
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