CONTE LAVORA A UN MOVIMENTO “RIPULITO”, CASALEGGIO INSISTE SULL’ORGANO COLLEGIALE
POSSIBILE INCONTRO GRILLO.CASALEGGIO IN SETTIMANA… GLI ESPULSI POTREBBERO ESSERE “GRAZIATI”
Una settimana per sciogliere la riserva. Giuseppe Conte ha chiesto del tempo per studiare le carte e capire quale sarà il suo ruolo all’interno del Movimento 5 Stelle.
Ma soprattutto vanno chiariti i rapporti con Davide Casaleggio, la cui assenza ieri durante il vertice all’hotel Forum è stata notata. Tanto che ora, fonti interne, parlano di un possibile incontro in settimana tra il figlio del co-fondatore e Beppe Grillo.
Intanto non è passato inosservato neanche il post pubblicato sul blog delle Stelle, firmato dall’Associazione Rousseau presieduta dallo stesso Casaleggio, in cui vengono date indicazioni per le candidature, o meglio sui documenti da produrre ai fini della candidatura all’organismo collegiale.
Specificando poi che le candidature non sono ancora state aperte e che ulteriori dettagli sull’apertura delle candidature saranno forniti prossimamente
Si tratta comunque di una fuga in avanti, considerato che ancora non sono stati illustrati i contorni entro cui muoversi. Contorni che dovrebbero essere l’oggetto dell’incontro tra Casaleggio e Grillo. Qui è in ballo il nuovo assetto del Movimento e il presidente dell’Associazione Rousseau si è messo a capo di tutti coloro che non vedono di buon occhio l’archiviazione dell’organo collegiale pochi giorni dopo averne dato il via libera con un voto online.
L’idea del capo unico, cioè Conte, sarebbe comunque stata esclusa. Piuttosto l’ex premier dovrebbe rivestire il ruolo di capo segreteria. E la segreteria sarebbe l’organo collegiale. Tuttavia tra le ipotesi più accreditate c’era quella di far votare in blocco i componenti scelti direttamente da Conte.
Ipotesi non gradita a Casaleggio che oggi per spazzare via ogni dubbio ha lanciato un post per aprire la strada alle autocandidature. Se così sarà lo scenario cambia e l’ex premier avrà meno possibilità di manovra.
Inoltre da avvocato quale è, sta passando al vaglio anche le cause giudiziarie, in particolare l’ultima presentata dagli espulsi che hanno votato ‘no’ a Draghi.
La situazione è ingarbugliata a un punto tale che la nuova forma che prenderà il mondo pentastellato dipenderà anche dall’aspetto giuridico.
Non si esclude infatti che nel “progetto di rifondazione”, immaginato dall’ex premier, possa nascere una nuova associazione, totalmente ripulita in modo tale che ci possa essere un nuovo Statuto senza il peso delle beghe legali del passato.
Ma nello stesso tempo si sta valutando anche un’altra ipotesi. I 15 senatori e i 21 deputati cacciati dai gruppi parlamentari per non aver votato la fiducia al nuovo governo potrebbero essere riammessi, con un atto di clemenza che potrebbe contraddistinguere il nuovo corso ‘contiano’ del Movimento.
Da Statuto toccherebbe al Garante Beppe Grillo decidere, consapevole del fatto che se gli espulsi, tra cui Barbara Lezzi e Nicola Morra, dovessero chiedere i danni al Movimento con ogni probabilità vincerebbero la causa.
Da tutto ciò Conte vuole restare alla larga. Immagina un partito molto più snello e con molti meno paletti nel rispetto della Costituzione, dal momento che il voto dei parlamentari non è vincolato all’indicazione che dà il gruppo.
Quindi l’ex premier non ha alcuna voglia di chiedere ai deputati e ai senatori ciò che la legge non prevede. Così come non intende “stare lì con calcolatrice”, come spiega uno dei presenti all’incontro di ieri, a verificare se sono stati versati e rendicontati i rimborsi.
In prospetti, nel progetto di un nuovo partito progressista, anche il limite dei due mandati potrebbe svanire. Ma ancora è presto per parlarne. Intanto Conte chiede garanzie e bisognerà vedere se M5s sarà in grado di fornirgliele.
(da “Huffingtonpost”)
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