CONTE: “RIPARTENZA NON E’ LIBERI TUTTI”, MA NON SI RENDE CONTO CHE IL SEGNALE VERRA’ RECEPITO COSI’
GUALTIERI: “NESSUN RISCHIO ITALIA”
L’annuncio sulle regole della Fase 2 dal 4 maggio si fa attendere per qualche giorno in più e nell’attesa Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri consegnano i loro messaggi agli italiani in due interviste concesse ai nuovi direttori di Repubblica e Stampa.
Il premier per dire che la ripartenza non sarà un liberi tutti. Il ministro per rassicurare che non c’è nessun rischio Italia.
Giuseppe Conte a Repubblica. Il presidente del Consiglio, intervistato dal nuovo direttore Maurizio Molinari e da Stefano Cappellini, anticipa alcuni contenuti del provvedimento, spiegando che “stiamo lavorando per consentire la ripartenza di buona parte delle imprese, dalla manifattura alle costruzioni per il 4 maggio. Non possiamo protrarre oltre questo lockdown: rischiamo una compromissione troppo pesante del tessuto socio-economico del Paese”. Una riapertura graduale, fino al rientro a scuola previsto “a settembre”.
“Annunceremo questo nuovo piano al più tardi all’inizio della prossima settimana – afferma il capo del governo – La condizione per ripartire sarà il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto. Nel rispetto di queste condizioni rigorose, potranno riaprire, già la settimana prossima, passando però dal vaglio dei prefetti e con autocertificazione, attività imprenditoriali che consideriamo ‘strategiche’, quali lavorazioni per l’edilizia carceraria, scolastica e per contrastare il dissesto idrogeologico, come pure attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export, che rischiano di rimanere tagliate fuori dalle filiere produttive interconnesse e dalle catene di valore internazionali.
Il piano che presenteremo – fa sapere – sarà molto articolato perchè conterrà anche una più generale revisione delle regole sul distanziamento sociale. Revisione delle regole, voglio chiarirlo subito, non significa abbandono delle regole”.
Sul tema delle autocertificazioni spiega: “Non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento, ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, più rigide restrizioni. Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando, però, tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio”. Sull’ipotesi appoggio esterno di Silvio Berlusconi al suo Governo, Conte commenta: “Apprezzo il sostegno, ma è bene che i ruoli restino distinti”.
Roberto Gualtieri alla Stampa. “Siamo di fronte a uno shock economico molto pesante”, riconosce il ministro dell’Economia, in un colloquio con il nuovo direttore Massimo Giannini, “ma è uno shock temporaneo, non intaccherà i nostri fondamentali che sono solidi, come dimostrano i dati del deficit al momento dello scoppio della crisi. Lo sforzo straordinario di finanza pubblica che stiamo mettendo in campo è necessario proprio per salvaguardare il nostro potenziale di crescita”.
Su ogni cittadino italiano adesso pesa un debito di 43 mila euro, neonati compresi. ”È vero – dice il ministro – ma il debito tornerà su un sentiero discendente già dal 2021, anche con la completa eliminazione delle clausole di salvaguardia che finalmente restituirà uno spazio per la politica economica: superiamo così uno strumento che si è rivelato del tutto inadeguato”.
“Un aumento dello spread – riflette ancora Gualtieri – era inevitabile, ma è stato comunque contenuto e ha risentito anche dell’ incertezza sulla risposta europea”. Secondo Gualtieri comunque, nella percezione dei mercati un “rischio Italia” imminente non c’è: “Il nostro tasso di interesse medio del debito anche quest’anno continuerà a scendere come ha fatto negli anni scorsi. I nostri pagamenti lordi per interessi vedranno un contenuto aumento il prossimo anno, ma se consideriamo la crescente quota del debito detenuta dalla Bce i pagamenti, al netto dalla quota che ci viene retrocessa dalla Banca d’Italia, saranno in linea con quelli attuali. Questo significa che per assicurare una rapida discesa del nostro debito potremo tornare a un saldo primario pienamente sostenibile sul piano economico”
Gualtieri rivendica anche che nella trattativa con l’Europa, ”è stato fatto un deciso passo avanti che sarebbe stato inimmaginabile solo poche settimane fa. E l’iniziativa di Conte e del governo italiano è stata decisiva. Oltre al ruolo fondamentale della Bce e agli altri strumenti messi in campo, ora è acquisito che si istituirà il Recovery Fund, con l’obiettivo di sostenere la ripresa europea e in particolare i paesi e i settori più colpiti, e che a questo scopo si emetteranno titoli comuni di debito europei”.
“Naturalmente – prosegue – è ora cruciale la questione della dimensione del fondo, della quota dei “grants”, che per noi devono essere assolutamente prevalenti, e dei tempi della sua attuazione, che devono consentire di partire già nell’estate. Peraltro lo stesso consiglio europeo, raccogliendo la richiesta di Conte, ha riconosciuto l’urgenza, oltre alla necessità , del Fondo stesso. Abbiamo la concreta possibilità di muoverci verso una vera unione fiscale e la crisi, come è successo altre volte nella storia, sta svolgendo il ruolo di poderoso acceleratore di processi che sembravano bloccati”.
“Il governo è unito sul negoziato europeo – sottolinea -. Abbiamo detto fin dall’ inizio che per l’Italia è necessario il finanziamento comune di spese comuni, di qui la centralità della battaglia sul Recovery Fund. Il Mes è solo uno degli strumenti in campo e non il principale e ha la funzione di “rete di sicurezza”.
(da “Huffingtonpost”)
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