CREATA LA BRIGATA INTERNAZIONALE DI COMBATTENTI VOLONTARI PER L’UCRAINA: PIOVONO ADESIONI DA USA, ITALIA, INDIA, ALBANIA, REGNO UNITO
L’APPOGGIO DELLA GRAN BRETAGNA
«Chiunque voglia unirsi alla difesa dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo può venire e combattere fianco a fianco con gli ucraini contro i criminali di guerra russi»: l’appello lanciato dal presidente Zelensky per la creazione di una sorta di «brigata internazionale» non è passato inosservato.
«Stiamo ricevendo armi, medicine, cibo, carburante e denaro. Si è formata una forte coalizione internazionale contro la guerra per sostenere l’Ucraina». Armi di difesa, medicine, cibo.
Ma anche combattenti. Foreigns fighters. Una sorta di legione straniera nascosta, fatta di professionisti della guerra, contractors, ex militari provenienti da mezzo pianeta.
A sostenere la richiesta di Zelensky, poiuttosto apertamente, è stata l’Inghilterra di Boris Johnson. «Appoggeremo completamente qualsiasi cittadino britannico voglia andare a combattere le forze russe», ha dichiarato senza troppi giri di parole il ministro degli esteri Liz Truss in un’intervista alla BBC, ripresa dal Guardian. «Ovviamente si tratta di decisioni personali», ha aggiunto il ministro.
Ma l’apppoggio, definiamolo, ideologico resta. «Il popolo ucraino sta combattendo per difendere la democrazia: non solo per il suo paese, ma per l’Europa intera. Che Putin sta sfidando. Se i cittadini britannici vogliono supportare la lotta, li sosterremo». E sarà una guerra lunga, ha aggiunto la signora Truss. «Potrebbe durare diversi anni, essere molto sanguinosa e segnare l’inizio della fine di Putin». Parole pesanti che segnano un nuovo, pericoloso passo verso un ulteriore inasprimento della relazioni tra Occidente e Russia.E l’Inghilterra non è l’unico paese ad aderire alla richiesta del presidente ucraino. Da settimane si parla di combattenti americani, albanesi, indiani che si sono uniti segretamente ai militati di Kiev in difesa dei territori attaccati dai russi. E non mancherebbero gli italiani, pronti a recarsi in Ucraina
(da La Stampa)
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