”PUTIN VIVE IN UNA BOLLA, HA PERSO OGNI RAZIONALITÀ E PRAGMATISMO, SERVONO SANZIONI DURE E UN SOSTEGNO MILITARE IMMEDIATO ALL’UCRAINA”
L’EX OLIGARCA RUSSO, MIKHAIL KHODORKOVSKY: “MOLTI SETTORI ECONOMICI NON CONDIVIDONO L’AZZARDO DI PUTIN; L’ ESERCITO NON È COSÌ COESO E UNA PROLUNGATA CAMPAGNA IN UCRAINA CON INGENTI PERDITE POTREBBE PORTARE A UNA ROTTURA”
“Putin vive in una bolla con una visione distorta del mondo. È diventato molto pericoloso. Occorre agire subito e va fermato in Ucraina”. “L’Europa deve essere unita. C’è in gioco molto di più di qualche fornitura di gas: sotto attacco sono libertà, democrazia e diritti su scala globale. Sono necessarie sanzioni dure sull’apparato di potere politico ed economico russo, sulle istituzioni finanziarie, sull’interruzione del trasferimento di tecnologie avanzate, sul congelamento dei capitali esteri, anche se queste avranno efficacia solo sul medio periodo”.
A parlare così, in un’intervista a ‘Repubblica’ è Mikhail Khodorkovsky, ex capo di Yukos, una delle più grandi aziende russe e fra le prime al mondo nel settore petrolifero. Khodorkovsky, che ora vive in esilio a Londra, ha passato 10 anni in carcere dal 2003, dopo che nel 2001 ha promosso la Fondazione “Open Russia” per sostenere le forze democratiche e della società civile e criticando corruzione e inefficienza del regime.
“Putin – sottolinea – ha spostato la lancetta del tempo indietro di 80 anni, facendoci tornare al 1939, quando Hitler invase la Polonia. Ha perso ogni razionalità e ogni pragmatismo. La sua emozionalità prevale sulla ragione e comprende solo il linguaggio della forza. Avete visto come ha trattato in diretta tv Serghej Naryshkin, il capo del servizio segreto esterno?”
“Serve un sostegno militare immediato all’esercito ucraino. Servono armi, munizioni, droni, formazione militare di nuove unità, intelligence, tecnologia cyber. Ogni ora è preziosa. Gli ucraini non stanno combattendo soltanto per difendere la loro libertà, ma anche la nostra e quella di tutto il mondo libero”, dice Khodorkovsky, secondo il quale andrebbero sostenuti in maniera energica anche i dissidenti russi: “Le manifestazioni di questi giorni sono un atto di estremo coraggio. Partecipare a una manifestazione oggi a Mosca ha un costo altissimo: arresto, tortura, rischio di perdere il lavoro. L’Occidente deve fare di più per sostenere i dissidenti perché il regime può ancora cambiare. Molti settori economici non condividono l’azzardo di Putin; l’esercito non è così coeso e una prolungata campagna in Ucraina con ingenti perdite potrebbe portare a una rottura”.
(da Huffingtonpost)
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