DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’
PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL’8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L’ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE” – A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027… LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME “BERLUSCONI”, CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL’8% DI FORZA ITALIA
Cosa ha spinto il governatore calabrese e vice segretario di Forza Italia, Roberto Occhiuto, a scendere in campo per sfrattare Antonio Tajani e i suoi due compari, il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, e il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri?Come largamente anticipato, il convegno di Occhiuto nel salone di Palazzo Grazioli, ex dimora e centro di comando di “Papi” Silvio, non poteva nascere senza il beneplacito di Marina e Pier Silvio Berlusconi, che del ciociaro Tajani hanno piene le scatole.
Non si contano le volte che l’Ad di Mediaset, in qualsiasi occasione pubblica, ha chiesto un secco cambio al vertice mettendo in risalto “i valori incarnati dal partito fondato dal Cavaliere di Arcore, che “devono essere portati a ciò che è oggi la realtà, cioè all’anno 2025’’. Per il futuro servono quindi “facce, idee nuove e un programma rinnovato”.
E va detto che il presidente della Regione Calabria ha il profilo giusto: 56 anni, è appena stato riconfermato con il 57% dei voti, di cui il 13% dalla sua lista personale, e, da perfetto erede della Buonanima di Arcore, è pure finito indagato per corruzione, nel mirino della procura di Catanzaro.
All’esplicito avviso di sfratto degli eredi del Biscione, Tajani ha sempre fatto orecchie da mercante, fregandosene dei ripetuti “consigli” ricevuti da Marina.
La “Cainana”, nelle sue visite meneghine, ha intimato al segretario di togliersi dal braccio il tovagliolo di cameriere di Casa Meloni, e quindi di sostituire i capigruppo alla Camera (Barelli) e al Senato (Gasparri), rispettivamente con Deborah Bergamini e l’avvocatessa della “Berluscona”, Cristina Rossello.
Dire che la Cavaliera di Arcore sia stufa di essere presa per i fondelli dal paraculismo parolaio romano è mero eufemismo. Così è sbottato con “Domani” un “volto nuovo” della Famiglia: “Non bastano più gli incarichi “fuffa” che stanno distribuendo. Non basta mandare in tv qualche volta Simone Leoni (segretario di Forza Italia giovani, ndr) o Livia Bonacini (vicesegretaria junior di Forza Italia Roma, ndr) o incaricare Giorgio Mulè di occuparsi del referendum sulla separazione delle carriere
Secondo la presidentessa di Fininvest, la governance tajanea è del tutto inadeguata per rendere Forza Italia una forza centrista di ispirazione liberale che vada al di là del misero 8% e capace di smarcarsi dal rischio di cannibalizzazione da parte della Ducetta della Sgarbatella. Tutti concetti ripetuti, tali e quali, ma con accento calabro, ieri da Occhiuto al suo convegno romano.
La goccia che ha fatto traboccare il vasino della pazienza della Famiglia, e dare il via libera a Occhiuto, è stata la scoperta che, a fine gennaio 2026, i tre caballeros hanno pianificato i congressi regionali e poi quello nazionale per blindare le loro poltrone al vertice di Forza Italia con l’obiettivo di scegliere i nomi della lista dei candidati alle politiche del 2027.
A finire relegata a spettatore, manco ci pensa la Famiglia “proprietaria” con oltre 90 milioni di fidejussioni del partito. Caro Tajani, le liste elettorali le facciamo noi e solo dopo ‘’il rinnovamento del partito secondo gli ideali liberali di Silvio Berlusconi”, vale a dire dopo che ti sei tolto dai piedi.
A spazzare via qualsiasi velleità dei tajanei, è arrivata da Milano la minaccia di togliere dal simbolo elettorale del partito il nome “Berlusconi”, che vale oltre la metà dell’8% di Forza Italia, il cui utilizzo è nelle mani del tesoriere del partito, Fabio Roscioli, che negli ultimi anni è stato il legale personale del Cav e anche dei figli in diverse cause civili.
E non è un caso che Roscioli, oscuro alle cronache romane, ieri sia atterrato a Roma per assistere, in nome e per conto di Marina e Pier Silvio, alla scesa in campo di Occhiuto.
Mentre la fedelissima della Cavaliera, Deborah Bergamini, al pari dell’Eminenza Azzurrina Gianni Letta, per non dare adito a voci di trame e complotti, si è tenuta lontana da Palazzo Grazioli, con la scusa di una missione all’estero.
Da un lato il duplex Marina-Occhiuto, dall’altro le velleità politica di Pier Silvio segnalate dai sempre più numerosi viaggi a Roma, scortato dall’uomo chiave del gruppo MFE-MediaforEurope (ex Mediaset), Stefano Sala: i giorni di Tajani sono contati…
(da Dagoreport)
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