DISSIDENTI M5S, LAVORI IN CORSO
OBIETTIVO COSTITUIRE UN GRUPPO PARLAMENTARE SIA ALLA CAMERA CHE AL SENATO… TOGLIEREBBE SPAZIO POLITICO ALLA MELONI E FAREBBE PERDERE MOLTE POLTRONE AI GOVERNISTI DEL M5S
 Nel Movimento 5 Stelle tutto potrebbe cambiare a breve. E qualcosa, in effetti, sta già  cambiando. Dopo il voto di fiducia al Senato sul nuovo governo Draghi e i 15 senatori pentastellati espulsi per il voto contrario, ora potrebbe nascere un nuovo gruppo parlamentare con Italia dei valori.
Nel Movimento 5 Stelle tutto potrebbe cambiare a breve. E qualcosa, in effetti, sta già  cambiando. Dopo il voto di fiducia al Senato sul nuovo governo Draghi e i 15 senatori pentastellati espulsi per il voto contrario, ora potrebbe nascere un nuovo gruppo parlamentare con Italia dei valori.
L’annuncio dell’espulsione da parte del reggente Vito Crimi ha spalancato la strada alla scissione. A questi 15 vanno aggiunti — peraltro — quelli che ieri sera hanno detto no alla Camera al governo Draghi (16 contrari, 4 astenuti, 2 in missione e 12 che non hanno risposto alla votazione: totale 34) come Pino Cabras, Andrea Colletti, Jessica Costanzo, Paolo Giuliodori, Alvise Maniero, Rosa Menga, Rosa Alba Testamento, Giovanni Russo, Michele Sodano, Maria Laura Paxia e Andrea Vallascas, ma anche un big come Alessio Villarosa.
“Lavoreremo — hanno annunciato — per costruire un’alternativa a un governo del ‘tutti dentro’ e dell’austerità . L’alternativa c’è”.
E questa volta potrebbe essere una fuoriuscita di massa, organizzata con l’approdo presso altri lidi.
I fari sono puntati sull’ex partito di Di Pietro. “Facile immaginare che il senatore Elio Lannutti (con un passato da parlamentare eletto nell’Idv, ndr), possa fungere da punto di raccordo per la soluzione più agevole”, spiega una fonte M5S a Il Giornale.
La richiesta del simbolo, tuttavia, sarà  avanzata a Messina solo quando il pallottoliere segnerà  i dieci senatori necessari alla costituzione di un gruppo o comunque quando ci sarà  un quadro più chiaro.
L’indiscrezione, però, ha già  provocato ripercussioni nei corridoi della Camera. “Un nuovo gruppo di opposizione avrebbe pieno di diritto di chiedere le presidenze delle commissioni di garanzia”, spiegano da Fratelli d’Italia che avrebbe potuto ottenerle tutte, essendo finora l’unica opposizione tra Camera e Senato. Si parla di Copasir e Vigilanza Rai, non proprio cose di secondo piano, che vengono presiedute da un esponente dell’opposizione.
Alessandro Di Battista — chiamando a raccolta i suoi, domani, tramite il social Instagram — ha già  ribattezzato “sana e robusta opposizione” la fronda degli scontenti. Uno scenario che se realizzato potrebbe erodere anche i posti di sottogoverno destinati agli stellati se in tanti — troppi — decidessero, nelle prossime ore, di lasciare la casa madre grillina.
Facendo scendere il M5s a numeri vicini a quelli della Lega e facendo così passare le poltrone contendibili da sottosegretari da 13 a 11. Una scissione davvero molto costosa.
(da TPI)
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