DONADI: “DI PIETRO E GRILLO MI SEMBRANO PANCHO VILLA ED EMILIANO ZAPATA”
IL CAPOGRUPPO DIMISSIONARIO DELL’IDV:”SIAMO ALLA FINE DEI PARTITI PERSONALI”…”NELL’IDV NON SI COMPRA NEANCHE LA CARTA IGIENICA SENZA CHE LUI LO SAPPIA”
«A me Di Pietro e Grillo sembrano Pancho Villa e Emiliano Zapata». Massimo Donadi, il giorno dopo le dimissioni da capogruppo dell’Italia dei Valori, allarga la frattura con l’uomo con cui ha condiviso le sue battaglie negli ultimi dodici anni.
«Io credevo in Antonio, conoscevo i suoi difetti, è stato l’unico che ha combattuto seriamente Berlusconi ma ora la vedo dura poter proseguire insieme».
Quali sono i difetti di Antonio Di Pietro?
Di Pietro è uno che mentre dipinge un muro di nero, ti dice che è bianco. Se tu gli contesti che si era deciso di farlo bianco, ti dice: “si vabbè ora lo vedi così, ma poi lo aggiusto, è un bianco tendente al grigio”. Ma è nero…
E lo nota soltanto adesso?
No, la mia critica a Di Pietro è iniziata un anno fa. A Vasto, per la prima volta dopo 12 anni, non ho partecipato, dissi che avevo un impegno. Sono stato lì solo nel primo giorno di lavori e me ne sono andato via subito. Solo tre mesi fa ho iniziato a esporre pubblicamente le mie critiche e ho fatto da parafulmine per tutti quelli che condividono la mia linea.
Ma esiste la possibilità che l’Italia dei Valori sopravviva?
A Di Pietro l’ho spiegato più volte, siamo a un bivio. Siamo vicini alla fine dei partiti personali. Lui ha due alternative: o si arrocca nella strenua difesa dell’esistente come Silvio Berlusconi o segue il cambiamento e si rinnova introducendo la democrazia dentro il partito. L’ufficio di presidenza non può essere composto da persone nominate da lui, i suoi membri devono essere eletti.
Quindi conferma che nel partito non esiste democrazia interna?
Da tempo chiedo un Congresso. Ora Antonio ci ha concesso un’assemblea nazionale, una sorta di kermesse, di passerella, che non ha nessun valore, non si deciderà nulla. L’unico organo decisionale è l’esecutivo nazionale. L’assemblea è soltanto un qualcosa che si è inventato Di Pietro dicendo ai suoi: “così si sfogano… ” Alla fine è sempre lui a decidere tutto, dentro l’Idv non si compra nemmeno la carta genica senza che lui lo sappia.
Questo vuol dire che lui aveva già deciso di andare con Grillo?
Report gli ha rovinato i piani, lui pensava di tentennare fino all’ultimo. Faceva finta di volersi riavvicinarsi al centrosinistra ma già pensava di allearsi con Grillo e fare una sorta di predellino mettendoci davanti al fatto compiuto senza lasciarci il tempo di opporci.
Ma se al Pd non lo vogliono non può fare altro…
Ora alcune cose non le posso dire perchè riguardano altri partiti ma so per certo che questo non è vero. È lui che ha iniziato ad attaccare il Capo dello Stato. Napolitano può piacere o non piacere, si può anche criticare ma per la sinistra è un simbolo. Ed è anche il simbolo della nazione. Poi c’è stato anche il video in cui definisce Bersani come uno zombie…
Secondo lei, invece, la lista “Basta” di Grillo-Di Pietro può avere successo?
Sì, magari può anche essere che Di Pietro abbia ragione e probabilmente l’unico suo modo per sopravvivere è allearsi con Grillo e cercare di raggiungere il 7% ma l’ho già detto: per me Di Pietro e Grillo sembrano Pancho Villa e Zapata.
Eppure Grillo viene visto come la grande novità della Terza Repubblica…
Grillo invece è l’ultimo cadavere della Seconda Repubblica e il suo è l’ultimo partito personale. Solo dopo le Politiche, con la fine dello scontro tra berlusconiani e antiberlusconiani, si aprirà una nuova fase e si potranno fare le riforme. D’altronde con l’uscita di scena di Berlusconi, pian piano tutti spariscono. Prima Veltroni e D’Alema, ora Di Pietro. Come si ritira il nemico (Berlusconi), finisce anche l’era di Di Pietro.
Ma perchè si è dimesso?
All’assemblea dei gruppi di sicuro non avrei avuto la maggioranza, sarei stato sicuramente sfiduciato. Rota, parente di Cimadoro, ha chiamato tutti i parlamentari e li minacciati con parole molto forti.
Non crede di poter ancora vincere la sua battaglia dentro l’Idv?
La vedo dura ma è possibile che riesca a coagulare la maggioranza del partito attorno a me. Se non ci riesco me ne vado e mi alleo col centrosinistra.
Squilla il telefono con la musica di Morricone in versione westner. ( Ride)
In questi giorni mi stanno chiamando tutti, ricarico il telefono tre volte al giorno ma io no, non ho chiamato nessuno.
Crede di farcela?
A me piace molto il detto: quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare…
Francesco Curridori
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