È INIZIATA LA CAMPAGNA ACQUISTI DI RENZI PER FARE UN GRUPPO AUTONOMO AL SENATO E FREGARE DEFINITIVAMENTE CALENDA
BASTA UN SENATORE PER SEPARARE LE STRADE DI “ITALIA VIVA” DA QUELLE DI “AZIONE”: STAREBBE PROVANDO A CONVINCERE DAFNE MUSOLINO DI “SUD CHIAMA NORD”
Ufficializzato il divorzio da Calenda, Renzi prepara il campo per una nuova mossa del cavallo. Lo schema, già collaudato con successo con la manovra di palazzo che defenestrò Conte e aprì le porte di Palazzo Chigi a Draghi, ha lo stesso obiettivo della precedente legislatura: rimanere al centro del campo politico, pur controllando solo 14 parlamentari: 5 al Senato e 9 alla Camera.
Il primo passo è quello di rimettersi in proprio. Niente partito unico? Si torna a Italia viva, con gruppi autonomi alle Camere. Come? Regolamenti parlamentari e numeri alla mano, l’operazione non sembra nemmeno troppo complicata.
A Montecitorio la federazione renzian-calendiana conta su 21 deputati: 9 sono con l’ex premier e 12 con il leader di Azione. In questo caso, per avere un gruppo autonomo , serve un minimo di 20 eletti: assai difficile che riesca. Ma poco importa, per l’«Operazione Machiavelli 3.0».
Perché il gioco sembra molto più facile al Senato: su 9 eletti, 5 sono di Italia viva e 4 di Azione. Qui, a differenza di Montecitorio, prima che finisse la vecchia legislatura è stato approvato un nuovo regolamento per il funzionamento della «macchina», adeguandolo al taglio dei parlamentari.
La conseguenza? Per costituire un gruppo autonomo bastano 6 senatori. E Renzi avrebbe già avviato trattative per reclutare il senatore mancante, anche se i nomi che circolano sono più d’uno.
Il primo: Dafne Musolino di Sud chiama Nord. Ma Cateno De Luca, pirotecnico deputato regionale in Sicilia, mette le mani avanti: «Sappiamo che ci sono movimenti in corso, la campagna acquisti è iniziata. Lo voglio dire a scanso di equivoci, noi non siamo in vendita».
Comunque, se la mossa del cavallo andasse in porto, di riflesso Renzi azzopperebbe anche l’ormai fu alleato, che se non riuscisse a fare un’analoga campagna acquisti finirebbe nel gruppo Misto.
Renzi ha in testa una prospettiva a medio termine, investendo sul «fattore Forza Italia» e scommettendo su uno smottamento del contenitore berlusconiano. «Lavoro per costruire quella che è un’esigenza dell’Italia: uno spazio di libertà che c’è e non possiamo buttarlo via. Calenda ha deciso che il partito unico è morto, ma c’è uno spazio».
Che l’ex sindaco di Firenze se ne stia inventando un’altra delle sue, Calenda sembra averlo già capito: «Alle Europee ci saranno due partiti che andranno separati», mette le mani avanti. «Renzi? Sembra quello che ti vende la Fontana di Trevi…».
(da il Corriere della Sera)
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