“E SE FOSSE UN ERRORE?”: ALL’INTERNO DEL M5S PIOVONO CRITICHE PER LA SFIDA LANCIATA DA DI MAIO A RENZI
NON TUTTI HANNO APPREZZATO… ANCORA NON SI E’ DECISO DOVE SI TERRA’
L’insistenza di Matteo Renzi alla ricerca di una nuova legittimazione, la titubanza di Luigi Di Maio. I dubbi dei 5Stelle: “E se si rivelasse un errore aver innescato questa sfida televisiva?”.
Ora il Movimento pentastellato ha paura che il suo candidato premier si sia lanciato troppo, anche per errori di precipitazione da parte della comunicazione, in questo duello tv con il segretario del Pd.
Faccia a faccia che dovrebbe tenersi martedì sera, ovvero il giorno dopo quella che secondo gli spin doctor del segretario Dem sarà la prima grande sconfitta grillina in una contesa elettorale cruciale e simbolica: il voto in Sicilia.
Renzi ha già messo in conto, fin dall’inizio della partita, che il Pd sarebbe uscito male dalle urne siciliane.
Infatti non ci ha messo la faccia (se non per sei minuti accanto a Micari) e se ne è andato in America.
I grillini sentono di potersela giocare, di essere in rimonta. Ma sia nel caso vincano sia nel caso perdano, adesso hanno paura di non avere partita facile nel confronto tv con l’ex premier.
In altri termini i grillini temono che il loro contrattacco possa rivelarsi una trappola che essi stessi hanno allestito ai propri danni.
“Se vinceremo – si ragiona in ambienti alti M5s – della Sicilia si parlerà ben poco e Renzi avrà modo di attaccarci sull’immigrazione e su altri temi ibridi sui quali noi abbiamo difficoltà ad avere una linea netta. E inoltre sbagliamo avversario. Se vinciamo la nostra partita sarà con il centrodestra, e del Pd dobbiamo quasi dimenticarci”.
E poi ancora, riflettono i 5Stelle, “se perdiamo in Sicilia andare in Tv con Renzi è un suicidio. Anche se arriviamo primo partito dobbiamo comunque sfidare il centrodestra per non dare una nuova legittimazione a Renzi che non cerca altro”.
E poi l’altro tema è dove fare l’incontro. L
a proposta di Di Maio era La7. Renzi ha controreplicato parlando di Rai, anche se non disdegnerebbe lo studio di Giovanni Floris.
E oggi i consiglieri Rai si rivolgono direttamente al presidente della Vigilanza Roberto Fico dicendo che “non può che essere la Rai la sede naturale del confronto tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi. Così come di tutti i confronti che dovrebbero riguardare i leader delle altre forze politiche in occasione della prossima campagna elettorale”.
Parole che creano all’interno dei vertici del Movimento ulteriori imbarazzi, soprattutto da parte dell’ortodosso Fico che con difficoltà sta provando a ricucire i suoi rapporti con Di Maio.
(da “Huffingtonpost”)
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