“ECCO I FAVOREVOLI ALLA TRATTATIVA CON M5S”: LE LISTE DI PROSCRIZIONE DEI RENZIANI SCATENANO L’IRA DI FRANCESCHINI E MARTINA
LA LISTA SUL SITO SENZADIME.IT… “NO AL BOLLINO DI INFAMI”… E I NOMI VENGONO POI RIMOSSI
Una “gogna”, un “bollino di infamia” o “liste di proscrizione”. A poche ore dalla Direzione del Partito Democratico che avrebbe dovuto decidere l’eventuale apertura a una trattativa di governo con M5S, poi morta sul nascere dopo il “diktat” di Matteo Renzi ospite da Fabio Fazio, le polemiche non si smorzano, anzi aumentano.
Non solo tra i dirigenti del Pd, impegnati sulla conta interna, ma anche tra militanti che da settimane rilanciano l’hashtag #senzadime per dire No a qualsiasi dialogo con i 5S.
Ora l’hashtag è diventato un sito web creato da un militante di fede renziana, Alberico De Luca, dove vengono riportate le posizioni dei singoli componenti della Direzione sull’apertura di un confronto con M5S.
Più che altro un modo per mostrare chi si è dichiaratamente espresso a favore: una sorta di “lista di proscrizione”, secondo molti militanti ed esponenti dem che ben fotografano il livello del dibattito, a tratti lotta fratricida, dentro il Partito.
Tant’è che è arrivata anche una dura reazione di Dario Franceschini: “Quando in una comunità politica alla vigilia di una discussione seria che riguarda il partito e il Paese si arriva a questo, c’è qualcosa di profondo che non va”, ha commentato rinviando al sito incriminato.
Per tutta l’area “governista” del Pd, quella che gravita intorno ai ministri del governo Gentiloni, la misura è colma: “Si tratta di liste di proscrizione, per fare violenza psicologica sul dibattito che dovrebbe svolgersi democraticamente in Direzione. Il limite è stato ampiamente superato”, fanno trapelare. Insomma, la classica goccia di troppo. E lo si capisce dalle dichiarazioni di altri esponenti che fin da subito si sono dichiarati contrari a intese con M5S ma che non hanno condiviso quest’ultima iniziativa di chiaro stampo renziano.
Il segretario reggente Martina chiede la chiusura immediata del sito: “Leggo di un sito che classifica i componenti della nostra direzione PD sulle base delle opinioni espresse a proposito del confronto con il Movimento Cinque Stelle. Siamo arrivati a questo? Voglio credere per tutti di no e mi aspetto che venga chiuso. C’è un limite che non andrebbe mai valicato”.
Per Lia Quartapelle il sito ha il sapore della gogna: “Sono contraria a un governo con il M5S. Ma trovo aberrante il sito www.senzadime.it, nel quale si dà il bollino di infamia a compagni di partito che hanno espresso un’idea diversa. Ci chiamiamo Partito DEMOCRATICO e la demonizzazione delle idee è la cosa più contraria a ciò che siamo. Il sito andrebbe chiuso”. Stesso discorso per Ivan Scalfarotto che si dice “contrario a un accordo con il #M5S” ma trova “assolutamente inappropriato un sito che mappa le posizioni all’interno della #direzionePD. Al di là delle intenzioni fa molto lista di proscrizione: uno strumento estraneo alla nostra cultura. Andrebbe chiuso”.
Discorso che invece non vale per alcuni renziani ortodossi come Luciano Nobili ed Emanuele Lodolini.
I due non hanno bollato negativamente l’iniziativa partita dal militante di additare pubblicamente i contrari ma anzi si sono premurati di “autosegnalarsi” tra i contrari all’intesa con M5S: “Mi pare che la mia posizione sia pubblica e chiarissima da settimane :-)”, ha scritto su twitter Nobili dopo aver appurato che il nome mancava dalla sezione “Contrari”.
“Beh mi pare che mi sia espresso eccome qua su Twitter e non solo”, ci ha tenuto a far sapere Lodolini, salvo poi aggiungere – ma solo dopo che la polemica era scoppiata – di non credere “che queste iniziative facciano bene al #Pd. Chi ha fatto questo sito è pregato di rimuovere liste di qualunque tipo”.
I nomi dei favorevoli e contrari sono stati successivamente rimossi e sostituiti da “omissis”.
(da “Huffingtonpost”)
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