EUROPA PREOCCUPATA PER LA CHIUSURA DELL’ALTO COMMISSARIATO ALLA CORRUZIONE
PER RISPARMIARE SI TAGLIA NELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE….CRITICHE DALL’EUROPA… PERO’ LA SEDE DI PALAZZO OTTOBONI PASSA AL MINISTERO DELLA SEMPLIFICAZIONE A 1 MILIONE DI EURO L’ANNO DI AFFITTO
Sulla vicenda della soppressione dell’Alto Commissariato anticorruzione, siamo uno dei pochi siti “politici” e sicuramente l’unico di Centrodestra, ad aver dedicato alcuni interventi a questo “caso” tipicamente italiano. Ma i riflessi che un modesto risparmio del bilancio dello Stato italiano sta avendo a livello europeo, dimostra che eravamo nel giusto a denunciare la chiusura di un Ente tutt’altro che inutile. ” Ho paura che l’Italia stia regredendo ad una situazione in cui non vi è una reale volontà politica di combattere la corruzione” ha scritto Drago Kos, presidente del Greco, il Gruppo Internazionale di Stati contro la corruzione presso il Consiglio d’Europa, alla sede italiana. Ed esprime ” lo sconcerto per una scelta inaspettata che ha creato disagio tra i colleghi europei”.
Il Greco è stato fondato nel ’99 per dare sinergia a livello continentale alla lotta contro il malcostume della politica e il nostro Paese ha aderito in ritardo come 45° Stato membro.
E’ stato proprio il Governo Berlusconi, nel 2003, ad istituire l’Alto Commissariato, una adesione estremamente qualificante per l’allora Governo di Centrodestra. Non solo, è stato invece proprio il Governo Prodi a ridurre del 60% lo stanziamento a favore di tale Ente: se lo avesse fatto il centrodestra chissà le accuse di Di Pietro di voler favorire i corrotti.
Ebbene, per una volta che abbiamo gli elementi per “dimostrarci più attenti della Sinistra” su tali temi, riusciamo a sopprimere un Commissariato che abbiamo voluto noi, a farci criticare a livello europeo e a toglierci da soli un argomento vincente nei confronti della Sinistra…Più autolesionisti di così. Senza contare che non si può tagliare tutto senza riflettere, senza considerare il danno di immagine che se ne ricava.
La notizia ha già fatto il giro d’Europa e tre giorni fa il quotidiano inglese “Financial Times” si occupava del caso, evidenziando il rischio, per il nostro Paese, di perdere molto in termini di credibilità internazionale per risparmiare quattro soldi.
C’e poi chi come Marco La Commare, uno dei membri dell’Anticorruzione italiana, che dice ” di non poter credere che la chiusura sia motivata solo in termini di costi”. Anche perchè nessuno parla di proseguimento dei compiti e delle attività all’interno di qualche altro Ministero, tutti fanno finta di indignarsi senza muovere un dito.
In ottobre, durante il meeting europeo del Greco, la delegazione italiana dovrà fornire spiegazioni sulla decisione presa, sui motivi e sulle conseguenze che ne deriveranno, in quanto il nostro dietrofront determina un impatto negativo anche sui ruoli anticorruzione degli altri Stati membri, causando il venir meno di un anello importante. Addirittura non si esclude a livello europeo una visita a breve in Italia per valutare da vicino la situazione.
Abbiamo letto su un giornale di area Centrodestra un giornalista plaudire alla “chiusura di un carrozzone” , affermando che il controllo sulla politica spetta ai capi delle Amministrazioni locali e non a un organismo super partes e in subordine alla Corte dei Conti. A parte che se fosse stato un carrozzone lo avrebbe creato il governo Berlusconi e sinceramente non ci pare questo il caso, viene da sorridere alla tesi di demandare il controllo anticorruzione agli Enti locali, quando sono proprio questi spesso ad essere inquinati dal malaffare. Sarebbe come affidare alla stessa persona il ruolo di controllore e controllato, di potenziale corrotto che indaga su se stesso.
In verità , si dovrebbe ammettere di aver agito con leggerezza nel sopprimere tale Commissariato e speriamo non siano vere le voci che si rincorrono su presente pressione al fine di “recuperare” la sede dove era ubicato il Commissariato, ovvero Palazzo Ottoboni, uno stupendo palazzo ottocentesco nel cuore di Roma, a due passi da via del Corso, da parte di chi lo avrebbe adocchiato, pilotandone il passaggio verso il Ministero della Semplificazione di Calderoli e Balocchi.
In Europa sarebbe difficile da sostenere che ci siamo privati di un prestigioso Commissariato anticorruzione perchè il Palazzo dove aveva sede era troppo bello e serviva al duo leghista per un Ministero inutile, dove ci sono cento stanze per la necessità di quattro portaborsette al seguito. Sarebbe interessante conoscere su tale spreco l’opinione di Brunetta che dovrebbe ogni tanto dare uno sguardo anche tra i suoi ministri e sottosegretari, in preda a raptus di saloni di rappresentanza e di delirio di onnipotenza.
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