EDITORIALE
I PROBLEMI DELL’ITALIA NON SI RISOLVONO NE’ COI LODI NE’ CON LE LODI … GLI ELETTORI DI CENTRODESTRA HANNO CACCIATO PRODI PER AVERE UOMINI PROBI, NON IL GOVERNO DEGLI SPOT… PIU’ TAGLI ALLA CASTA, NON AI LAVORATORI E ALLA POLIZIA…IL FEDERALISMO IN QUESTO CONTESTO AUMENTERA’ SOLO LA CORRUZIONE
Memore dell’esperienza del precedente governo Berlusconi, arenatosi spesso sui problemi della Giustizia, se una cosa stavolta occorreva evitare era proprio quella di dare anche solo l’impressione che si promulgassero “leggi ad personam”, togliendo così di fatto uno dei principali argomenti alla Sinistra, ovvero che si tutelino gli interessi personali del premier. Giusta o sbagliata che sia questa sensazione, basta parlare con la gente comune per comprendere che è l’unica che attecchisce nell’opinione pubblica, determinando diffidenza anche tra i potenziali elettori del centrodestra. Con la proposta di bloccare i processi prima e col lodo Alfano poi, il Governo ha ceffato di brutto, dando spazio alla Sinistra, a Di Pietro e a quella parte della Magistratura politicamente schierata che ovviamente non aspettava altro per rivitalizzarsi. Se Berlusconi non vivesse nell’incubo di passare una settimana in galera, la cosa più intelligente da fare, anche a proposito del processo Mills, era farsi processare a testa alta, condannare e porgere i polsi per l’arresto. Contemporaneamente scatenare una campagna mediatica ( per lui non difficile) che ne avrebbe fatto un martire e che avrebbe visto i suoi consensi sfiorare il 75% degli Italiani. I suoi avversari ne sarebbero usciti distrutti per sempre e sarebbe stata la fine anche per certa Magistratura di sinistra.
Chi fa politica deve anche saper rischiare e non “sfuggire”: gli Italiani amano in fondo i coraggiosi più dei codardi e sanno riconoscerne i meriti. Senza contare che garantire la immunità alle più alte cariche dello Stato non è certo una cosa che risulti “simpatica” alla gente comune. E a nostro parere, i giornali schierati col centrodestra, fanno un cattivo servizio al Governo quando si lanciano ogni giorno in lodi sperticate ad esso, meglio sarebbe lo criticassero costruttivamente e lo pungolassero, invece che giustificarne anche gli errori palesi. Un Governo non ha bisogno di servi o utili idioti, ma di voce critiche che lo incalzino e migliorino.
E’ stato dimenticato il tema della riduzione degli sprechi e dei privilegi della Casta che invece è sentito dai cittadini che reclamano, per il dopo-Prodi, uomini “probi” e non venditori di spot pubblicitari. Bisogna essere credibili innanzi tutto.
Vuoi chiedere sacrifici agli Italiani? Dà loro un segnale forte. Quale? Dimezzare immediatamente gli stipendi dei parlamentari, diminuire a un terzo le auto blu, ridurre del 30% il costo di Quirinale, parlamento ed enti vari, fissare a un massimo di tre il numero dei consiglieri di amministrazione degli enti pubblici e a 60mila euro annui il tetto massimo degli stipendi dei manager, togliere loro le carte di credito aziendali e eliminare i viaggi per missioni cretine all’estero dei politici con segretarie, commessi, interpreti e corte dei miracoli al seguito.
A questo punto uno sì che può presentarsi agli Italiani e dire “ Rimbocchiamoci tutti le maniche”, altrimenti ci si rende ridicoli a combattere i “fannulloni” quando poi i primi intrallazzatori siedono in Parlamento, quando minacciamo fuoco e fiamme contro i clandestini e poi tagliamo le risorse alle forze dell’ordine, quando per espellere chi delinque ci si incasina sulle badanti, invece che fornire i mezzi alla polizia per l’accompagnamento alla frontiera, quando un giorno vogliamo prendere le impronte digitali ai bambini rom e il giorno dopo a tutti gli italiani, quando per mettere un minimo di ordine nelle leggi creiamo un carrozzone inutile come il Ministero della semplificazione. Bastava che tutti i maggiorenti rinunciassero alla scorta, destinare i poliziotti al servizio di strada e non ci sarebbe stato bisogno dello spot dell’esercito che pattuglia la notte qualche città .
Non ci piace un Governo che fa troppi annunci e troppe promesse: qualche volta va bene ( vedi caso rifiuti a Napoli), ma altre volte si ritorce contro ( vedi caso Alitalia, con 5.000 esuberi).
Poi c’è il problema della classe dirigente, spesso inquinata da arroganza, interessi, clientele, corruzione: la prima riforma la devono fare i partiti al loro interno, nessuno escluso.
Ora va di moda il federalismo, come se fosse la panacea di tutti i mali. Con questa mentalità e questi interessi partitici, se prima la corruzione era solo a Roma, moltiplicando le mangiatoie cui abbeverarsi, un domani, con il federalismo, il malaffare si moltiplicherà all’infinito. E dato che per noi i ladri sono sempre ladri, sia che siano domiciliati a Roma che in Veneto, in Lombardia, in Liguria o al Sud, riteniamo che la priorità sia fare una bella pulizia.
La politica deve tornare a essere praticata “per passione ideale”, questo è il discrimine. Chi vuole fare affari faccia l’imprenditore, chi ha solo ambizione si dia al cinema, chi ama solo sentirsi qualcuno per esercitare il potere per il potere, vada dallo psichiatra.
Il politico è al servizio del popolo, non di Narciso. E neanche di Ali Babà .
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