IL TRENO DEI DESIDERI
SPARISCONO LE BIGLIETTERIE E AUMENTANO LE MULTE PER I PASSEGGERI SENZA BIGLIETTO…. GLI EUROSTAR SI SPEZZANO IN DUE…. I SERVIZI IGIENICI FANNO SCHIFO… I BINARI SONO ANCORA QUELLI DEL DUCE
Tanti italiani per le ferie estive si spostano in treno, pronti ad affrontare con pazienza i disservizi delle nostre linee ferroviarie. Da un lato si ipotizzano futuribili linee ultraveloci, dall’altro si ha ancora a che fare con i binari di inizio secolo. L’unica cosa in aumento costante sono i prezzi dei biglietti e la sporcizia dei vagoni., oltre agli stipendi dei manager che gestiscono Trenitalia . E’ notizia di questi giorni che due Eurostar, a distanza di poche ore uno dall’altro, si sono spezzati in due , per fortuna senza conseguenze, come nei film d’azione americani. Avevamo già trattato altresì il caso del bagno Vip personale che il direttore generale delle FF.SS. pretende pulito minuziosamente più volte al giorno, mentre nei vagoni si assiste all’indecoroso spettacolo di toilettes impraticabili e lercie, fin dalla stazione di partenza del treno. Oggi trattiamo invece il caso della politica, perseguita dalle Ferrovie, della chiusura progressiva delle biglietterie nelle stazioni medie e piccole, ritenute antieconomiche, alla luce di un bilancio di Trenitalia in rosso di 402 milioni di euro e con un indebitamento cronico, pari a 6,5 miliardi di euro nel 2007.
Così si è deciso di risparmiare, oltre che sui vagoni letto e ristoranti, anche sulla vendita di biglietti. Trenitalia si vanta di avere “ una delle reti di rivenditori più capillare del mondo”, viene da sorridere considerando che si tratterebbe in concreto dei servizi via internet, delle macchinette automatiche e delle rivendite convenzionate. Vediamo di scendere nel dettaglio.
Le edicole che vendono biglietti nei centri medio-piccoli intanto non danno informazioni sui treni e fanno un orario di negozio, quindi fuori da tale fascia oraria, durante la pausa pranzo e dopo le venti, uno si attacca al tram, invece che al treno. Spesso poi le rivendite di biglietti non sono vicine alle stazioni ma anche a 4 km di distanza ( vedi Pescina). Le macchinette automatiche spesso sono guaste e vengono riparate dopo giorni se non anni ( a Fiorenzuola è guasta da un anno), talvolta vengono messe “fuori servizio” da criminali per nascondervi la droga da spacciare ( stazione di San Cristoforo, a Milano).
Nel tratto Bergamo Brescia non vi è più una biglietteria aperta in alcuna stazione intermedia, sulla riviera ligure mancano pure le macchinette automatiche in località turistiche come Lavagna e Cavi e si parla di chiudere ben 26 biglietterie nei centri minori. Si è arrivati al punto che sono programmate le chiusure delle biglietterie persino di località dove transitano migliaia di turisti come Assisi e Spoleto.
In tutto il Molise ci sono appena tre biglietterie aperte, come pure in Basilicata e in Trentino. Un altro aspetto da tenere presente è quello che le macchinette automatiche spesso consentono l’acquisto solo dei biglietti regionali, se uno deve andare oltre resta a terra.
Ebbene, ora che avete un quadro esaustivo, sappiate che Trenitalia ha modificato il suo regolamento, prevedendo, per chi viaggia senza essere riuscito a fare il biglietto a terra , una sanzione da un minimo di 50 a un massimo di 224 euro. Anche se a terra la macchinetta è rotta, son cavoli vostri e non scampate alla multa. Non dovevate salire sul treno.
La filosofia aziendale è ormai improntata a ostacolare il passeggero in ogni modo. Se vuoi salire su un treno devi prenotare il posto almeno il giorno prima, non puoi decidere all’ultimo momento e prendere un treno al volo perchè si sono inventate mille palle, ti tolgono le biglietterie, ma se sali senza biglietto sono dolori, i treni sono zozzi e i bagni vergognosi, ma devi pagare lo stesso.
Si è parlato tanto del danno di immagine per il nostro Paese causato dai rifiuti di Napoli, ma vi immaginate che commenti potrà mai fare un turista straniero che viaggia sulla nostra linea ferroviaria ? Ma sembra un problema secondario, di poco conto, per tutti i Governi, capaci solo di effettuare nomine milionarie e spartirsi i posti dirigenziali.
Urge una svolta.
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