FESTA DELLA REPUBBLICA, GAFFE DI BERLUSCONI: TOCCA JUAN CARLOS PENSANDO FOSSE LA MINETTI
ABITUATO A PALPARE LE OLGETTINE, IL PREMIER DIMENTICA CHE IL PROTOCOLLO VIETA DI TOCCARE I RE E NAPOLITANO LO RIPRENDE… FORSE VOLEVA SPIEGARE ANCHE AL RE DI SPAGNA CHE IN ITALIA ESISTE UNA DITTATURA DEI MAGISTRATI?
L’inno di Mameli e poi le Frecce Tricolori hanno dato il via alla Festa con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è raccolto in un minuto di silenzio davanti al saccello che contiene la salma del Milite Ignoto.
Moltissime le persone arrivate da tutta Italia per assistere alla Parata su via dei Fori Imperiali, alcuni sono arrivati fin dall’alba per assicurarsi la prima fila dietro le transenne e godersi il passaggio delle truppe armate.
Qualche fischio ha accolto invece il premier Silvio Berlusconi anche lui all’altare della Patria con tutte le più alte cariche dello Stato.
Dopo l’omaggio al Milite ignoto, il presidente Napolitano è andato su via dei Fori Imperiali sempre a bordo della Flaminia scoperta indossando un cappellino bianco.
Una volta salito sul palco, ricevuto il saluto delle forze armate, Napolitano ha salutato le numerose delegazioni presenti.
Al centro del palco siedono, a fianco di Napolitano, Schifani alla sua destra e Fini alla sua sinistra. A fianco di Schifani, c’è poi il premier Berlusconi.
Alle 11 è partita la parata: i granatieri di Sardegna con le storiche uniformi del 1786 hanno aperto la sfilata seguiti dalle 5 bandiere storiche.
Il presidente della Repubblica per il 2 giugno ha inviato un messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate: «Oggi ricorre il sessantacinquesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Stamane, sul sacello del Milite Ignoto, ho rivolto il mio commosso pensiero a tutti i militari caduti per la difesa della Patria, al servizio e per la salvaguardia delle sue libere istituzioni. Ai militari italiani di ogni grado, specialità e categoria vanno il plauso incondizionato dei cittadini, la riconoscenza delle popolazioni presso le quali ogni giorno essi prestano la propria opera di protezione e di assistenza. Ad essi va egualmente il rispetto dei Paesi alleati che di tale opera hanno imparato ad apprezzare sul campo il valore e l’efficacia. Viva le Forze Armate italiane, Viva l’Italia».
Il passaggio dei bersaglieri è stato forse tra i più applauditi della sfilata lungo i Fori che quest’anno ha una particolare attenzione per le uniformi e i mezzi d’epoca.
Un passaggio questo scandito da sorrisi e battiti di mano soprattutto tra i rappresentanti delle delegazioni straniere.
Tra i più incuriositi il vicepresidente Usa Biden che ha manifestato un grande entusiasmo applaudendo a più riprese. Biden, seduto tra il segretario generale della Lega Araba Amr Moussa e il presidente afghano Hamid Karzai, si è immerso nello spettacolo della parata consultando frequentemente il programma.
Più di 80 delegazioni e 42 capi di Stato stranieri festeggiano i 150 anni dell’unità d’Italia a
La tradizionale parata militare del 2 giugno ha un eccezionale parterre di ospiti internazionali, a cominciare dal vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e dal presidente russo, Dmitry Medvedev, con i quali Silvio Berlusconi avrà un incontro trilaterale a Villa Doria Pamphili. Previsti colloqui anche con il segretario generale dell’Onu, Ban ki-Moon, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e il presidente afghano, Hamid Karzai.
Dopo la parata, il programma dei festeggiamenti proseguirà nel pomeriggio con un concerto al Quirinale cui farà seguito un pranzo ufficiale offerto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in onore dei capi delle delegazioni e delle loro consorti.
Tra gli europei, parteciperanno alle celebrazioni il presidente tedesco, Christian Wulff, quello austriaco, Heinz Fischer, ma anche il capo di Stato serbo, Boris Tadic e la presidente kosovara, la neo-eletta Atifete Jahjaga, oltre al re di Spagna, Juan Carlos.
Tra gli ospiti spiccano anche il leader dell’Anp, Abu Mazen, e il presidente israeliano, Shimon Peres. Già arrivata a Roma anche la presidente argentina, Cristina Fernandez de Kirchner. Oltre all’Onu con Ban Ki-moon, molte altre organizzazioni internazionali sono rappresentate al massimo livello come la Fao con Jacques Diouf, la Lega Araba con Amr Moussa e l’Unione Africana con Jean Ping. Il re di Spagna Juan Carlos in tribuna (Reuters)
Il re di Spagna Juan Carlos in tribuna (Reuters)
Piccolo strappo al protocollo per il premier Berlusconi che ha toccato il re di Spagna Juan Carlos.
Lungo via dei Fori Imperiali stava per sfilare la banda dell’Arma dei carabinieri, quando il premier ha lasciato il suo posto accanto al presidente del Senato Renato Schifani, si è alzato e si è avvicinato alla testa coronata iberica toccandogli il braccio per dirgli qualcosa. Il re ha sfoderato un sorriso di circostanza e il Cavaliere è tornato al suo posto.
Poco dopo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è sporto verso Berlusconi dicendogli qualcosa e muovendo il braccio come a mimare il movimento di toccare.
A quel punto il premier si è alzato nuovamente avvicinandosi ancora una volta al re Juan Carlos, dicendogli qualcosa, ma senza toccarlo.
Come è noto re e regine (come anche l’imperatore del Giappone) non si possono toccare, nè si può stringere loro la mano a meno che non siano essi stessi a fare la prima mossa.
La sfilata è stata aperta da 5 Tricolori che rappresentano l’evoluzione del vessillo attraverso un cammino di 214 anni «nonchè dal Tricolore di Oliosi, simbolo per eccellenza dell’Unità d’Italia e del sentimento patriottico».
La parata si è articolata in tre settori.
Il primo, di carattere storico-rievocativo, ha raccontato le origini dello Stato unitario, le Guerre d’Indipendenza, la Grande Guerra, la II Guerra Mondiale e la Liberazione, attraverso le tradizioni, le gesta e le uniformi d’epoca di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e di tutti gli altri Corpi armati e non dello Stato.
Il secondo settore era dedicato alle missioni internazionali cui le Forze armate italiane partecipano in tante regioni del mondo, dall’Africa all’Europa, dal Medio Oriente all’Asia, all’America. Presenti anche reparti in rappresentanza di Nazioni che hanno operato e operano a fianco dei nostri militari all’estero, quali la Francia, la Germania, il Regno Unito, la Slovenia, gli Stati Uniti, l’Ungheria, nonchè 35 ‘Gruppi bandiera’ di Paesi amici ed alleati.
Il terzo settore ha visto protagoniste «eccellenze e specificità italiane», con reparti d’elite, altamente specializzati e mezzi d’avanguardia dell’industria nazionale, «per evidenziare un binomio di professionalità e tecnologia – affermano allo Stato maggiore della Difesa – cui contribuisce l’intero Sistema Paese».
La manifestazione si è conclusa con la sfilata dei reparti a cavallo ed il consueto passaggio della Pattuglia Acrobatica Nazionale, le Frecce Tricolori, che hanno salutato dal cielo il pubblico e la città di Roma con la sua scia tricolore.
Conclusa la parata militare, la festa per il 2 Giugno si sposta in piazza Venezia.
Migliaia i cittadini che affollano la storica piazza romana con bandiere tricolori.
Tanti bambini e le famiglie, mentre all’Altare della Patria suona la Fanfara dei Bersaglieri, e successivamente è previsto un concerto della banda militare interforze.
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