GIACHETTI IN CAMPO, MA GLI ALTRI PARTITI CHE FANNO A ROMA?
NEL CENTRODESTRA E NEL M5S MANCA UN CANDIDATO… A SINISTRA RESTA L’INCOGNITA MARINO, BERLUSCONI PENSA A BERTOLASO
Con Roberto Giachetti in campo a Roma, anche gli altri partiti e le coalizioni alternative al Pd non hanno più alcuna scusa per prendere tempo.
Come sta facendo il centrodestra che ancora non riesce a fermare la pallina su un nome. Le uniche forze che sembrano avere già deciso sono quelle a sinistra dei Dem, ovvero Sel e Sinistra italiana costola scissionista del Pd, che puntano tutte le fiches su Fassina.
L’ex viceministro non intende fare alcuna alleanza con Giachetti e nemmeno le primarie. Spiega: «Le primarie servono a scegliere chi interpreta meglio un programma condiviso attorno al quale si costruisce una coalizione. Non mi pare ci siano condizioni per un programma condiviso». Fine della discussione.
REAZIONE “FREDDA” DI PARTE DEL PD
Ma anche dentro lo stesso Pd la candidatura di Giachetti non fa saltare tutti per la gioia. La sinistra Dem romana storce il naso per una candidatura considerata troppo vicina a Renzi. Dal governatore laziale Zingaretti non è arrivano segnali positivi: un silenzio rumoroso. I centristi del partito guardano il radical-dem Roberto con diffidenza per la sua doppia tessera del partito Radicale e le sue battaglie per i diritti civili poco graditi alla curia romana.
CHE FA MARINO?
Poi c’è l’ex sindaco Marino che potrebbe candidarsi a sindaco con una lista civica: potrebbe scippare a Giachetti 4-5 punti magari fondamentali in una competizione nella quale il Pd parte svantaggiato dopo la catastrofica esperienza della sindacatura Marino, soprattutto dopo l’esplosione di Mafia Capitale.
IL M5S IN VANTAGGIO MA SENZA NOME
La strada per Giachetti infatti è tutta in salita e il vantaggio dei 5 Stelle che sulla carta dei sondaggi sono il primo partito nella capitale potrebbe rivelarsi incolmabile. Ma i grillini ancora non hanno fatto una scelta.
Hanno 233 candidati a consigliere comunale: tra questi dovrà saltare fuori l’aspirante sindaco sulla base dei una votazione sul web. In pole position però ci sono due consiglieri comunali uscenti, Marcello De Vito e Virginia Raggi.
Quest’ultima sembra la favorita anche perchè sostenuta da Alessandro Di Battista. Il quale, se si candidasse, avrebbe molte chance di vincere a mani basse, sempre secondo i sondaggi però. Ma non può scendere in pista perchè le regole interne al movimento glielo proibiscono: chi ha un mandato elettivo non può concorrere ad un altro.
MELONI CONTRO MARCHINI, MA SPUNTA BERTOLASO
Poi c’è l’imprenditore indipendente Alfio Marchini con la sua Lista “Io amo Roma”, sostenuto da pezzi del centro proveniente da Forza Italia e che si sono messi in proprio come Fitto e Quagliariello. Berlusconi avrebbe voluto sostenerlo subito perchè corrisponde al suo identikit: imprenditore, bello, piace alle donne, moderato, un po’ di sinistra ma che guarda a destra.
Ma sulla strada di “Arfio”, come lo chiamano a Roma, si è messa Giorgia Meloni che lo ha sempre accusato di essere stato sempre troppo vicino agli ex comunisti, di avere fondato e finanziato la fondazione Italianieuroperi di D’Alema, di aver tentato pure di candidarsi alle primarie del centrosinistra alla passata tornata elettorale quando vinse Marino.
Allora Berlusconi le ha chiesto di candidarsi lei, se lo vuole. Ma Giorgia ha nicchiato: teme di perdere le elezioni e di perdere anche il suo status di leader nazionale dei Fratelli d’Italia.
Oggi Berlusconi ha fatto il nome di Bertolaso che dovrebbe unire il centrodestra (nella sconfitta?)
Amedeo La Mattina
(da “La Stampa”)
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