GLI ENTI PUBBLICI NON PAGANO E LE PICCOLE IMPRESE RISCHIANO IL CRAC
RITARDI NEI PAGAMENTI DA SEI MESI A UN ANNO: IL 10% DELLE DITTE SULL’ORLO DELLA CHIUSURA…LO STATO CHIEDE MOLTI PAGAMENTI IN ANTICIPO MA QUANDO TOCCA A LUI VERSARE E’ UN PESSIMO PAGATARE…A RISCHIO LICENZIAMENTO MIGLIAIA DI LAVORATORI
Mette a rischio il futuro del 30% dei lavoratori e del 10% delle piccole imprese il ritardo del pagamento alle aziende private da parte della Pubblica Amministrazione.
La lentezza estenuante con cui gran parte delle Amministrazioni e degli enti pubblici saldano i propri debiti nei confronti dei fornitori è in queste cifre: il 38% deve aspettare almeno sei mesi prima di vedere i propri soldi e il 48% ha registrato casi di ritardi superiori a un anno.
Questo l’allarme lanciato da Confapi Milano, il cui Centro Studi ha realizzato un’indagine che mette in evidenza come negli ultimi tempi, nonostante tante promesse, lo stato dei pagamenti sia ulteriormente peggiorato, finendo per gravare interamente sul bilancio delle imprese e per metterne a rischio le attività .
Aziende spesso già provate dalla stretta al credito concesso dalle banche e al calo del giro di affari.
Secondo Confapi, “se non ci sarà al più presto da parte del governo un intervento per salvarne la liquidità , da qui a giugno le aziende saranno costrette a licenziare il 30% dei dipendenti”.
A provocare questa situazione che mette a forte rischio un’azienda su due e a prospettiva chiusura una su dieci, è la combinazione di due fattori.
Da un lato la lentezza dei pagamenti da parte delle Asl, Ministeri e Comuni, che toglie liquidità alle imprese e le costringe a sostenere una serie di costi in più “per la mancata ottimizzazione dei flussi di cassa e per le risorse umane impegnate nel sollecito dei pagamenti”.
Dall’altro “l’obbligo per le aziende di anticipare l’Iva, le altre imposte e le tasse, finiscono per assorbire le risorse delle imprese in un momento in cui pare del tutto fuori luogo dover anticipare cifre calcolate sui bilanci 2008, rispetto ai quali quelli di quest’anno saranno sicuramente più bassi”. Con la beffa che i pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione, così come il rimborso delle tasse versate in più nel 2009, arrivino quando le aziende avranno già chiuso i battenti.
Pericolo che si potrebbe scongiurare “semplicemente velocizzando i pagamenti della P.A. come accaduto in Francia e in Inghilterra”.
Va bene dare i soldi alle banche e alla grande industria, ma qui ci si dimentica delle piccole e medie imprese che peraltro non chiedono aiuti in denaro, ma solo di poter utilizzare i propri soldi per riprendere a lavorare.
Quando magari Brunetta troverà un po’ di tempo per non parlare dei fannulloni nella Pubblica Amministrazione, potrebbe intervenire dando un imput in tal senso.
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