SARKOZY TAGLIA L’IVA AI RISTORANTI: PREZZI RIDOTTI E 40.000 NUOVI POSTI DI LAVORO
I LOCALI COSTANO TROPPO E LA CLIENTELA NON PUO’ PERMETTERSELO… SARKOZY TAGLIA L’IVA DAL 19,6% al 5,5% E I RISTORATORI RIDUCONO I PREZZI DEL 12% E SI IMPEGNANO AD ASSUMERE 40.000 PERSONE NEI PROSSIMI TRE ANNI… IN ITALIA QUANDO CI SI SVEGLIA?
Vi sono Paesi in cui le cose si fanno seriamente e non sono neanche tanto distanti da noi, anzi confinano. In Francia il governo ha proposto tagli all’Iva sui pasti al ristorante, trattorie, tavole calde, in cambio di una riduzione dei prezzi e di un incremento degli investimenti nel settore. Ecco i fatti: dal 1 luglio mangiare al ristorante in Francia potrà costare fino al 12% in meno, grazie a un oculato accordo tra Sarkozy e i rappresentanti dei ristoratori. Si sono riuniti gli Stati generali della Ristorazione, la categoria ha ragionato e fatto proposte che hanno sottoposto all’Eliseo. Erano ben otto le associazioni di categoria ma invece che accapigliarsi tra loro come sarebbe successo probabilmente in Italia, hanno trovato subito una linea comune. A Pasqua avevano rilevato che i pasti ai ristoranti erano calati del 3% con rischi licenziamenti, fallimenti e chiusura. Invece del lamento hanno scelto la strada della proposta e del fare squadra. Dall’altra parte hanno trovato un interlocutore determinato in Sarkozy che ha subito rilanciato: taglio all’Iva che scende dal 19,6% al 5,5% e in cambio vi impegnate ad abbassare i prezzi del 12% e a 40.000 nuove assunzioni nei prossimi 3 anni. Patto firmato e il ministro all’Economia francese Christine Lagarde ha già sottoposto l’intesa al parlamento transalpino. Sarkozy è coerente: aveva proposto all’Unesco di riconoscere l’enogastronomia francese patrimonio dell’umanità . Non ha ancora avuto risposta, ma lo spazio avuto sui giornali di tutto il mondo è equivalsa a una pubblicità miliardaria. Mentre in Italia si schiaccia un pisolino governativo, in Francia si parla in concreto di un taglio dell’11,8% su caffè, acqua minerale e “plat du jour” che non manca mai in nessun ristorante francese. Insieme ai menù degustazione, sono infatti la scelta preferita di chi vuole mangiare bene senza avere sorprese nel conto. In Francia si può mangiar bene anche nei locali di poca spesa, eppure i gestori all’unanimità hanno deciso di fare questa scelta. Il governo francese non si è limitato a questo: vuole 40.000 nuovi posti di lavoro entro tre anni e i ristoratori hanno messi nero su bianco l’impegno. Tanto per capire come funzionano le cose in Francia, basti dire che i servizi del Ministero dell’Economia stanno già fotografando in tutto il Paese migliaia di menù di ristoranti per poter in seguito verificare la riduzione reale dei prezzi: chi a luglio sarà beccato coi prezzi non tagliati, si beccherà multe salatissime. La scommessa di Sarkozy ha come obiettivo veder aumentare la clientela dei ristoranti in seguito a prezzi più bassi, far uscire di casa i francesi più volentieri e compensare il calo delle entrate dell’Iva con un rilancio dell’economia e dell’occupazione. Governo italiano, sveglia…
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