GLI ESPERTI SMENTISCONO LA DIFESA DI POZZOLO: “QUELLA PISTOLA NON POTEVA SPARARE DA SOLA”
“NON E’ CONGENIATA IN MODO TALE CHE POSSA PARTIRE UN COLPO ACCIDENTALMENTE”
Mentre l’inchiesta sullo sparo di Capodanno coordinata dalla procura di Biella è ancora nella fase embrionale, la dichiarazione spontanea resa ai carabinieri dal deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo (“la pistola è caduta in terra, il ferito l’ha raccolta ed è partito il colpo”) solleva un quesito, banale quanto sostanziale.
La North american arms, la mini-pistola da borsetta calibro 22 di Pozzolo che ha sparato la notte di Capodanno nella sala della Proloco di Rosazza, ferendo alla coscia sinistra Luca Campana, 31 anni, elettricista specializzato e genero del capo scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, è congeniata in maniera tale che il colpo possa partire accidentalmente? Insomma, la pistola avrebbe potuto sparare da sola?
La risposta degli investigatori è secca: “no”. Questo proprio in virtù della meccanica di quel particolare modello di pistola. Per quanto piccola, della grandezza di un accendino, capace di stare nel palmo di una mano, la North american arms è pur sempre un revolver a tamburo. Per armare il colpo in canna è necessario alzare il ‘cane’, premendo forte verso il basso, con il pollice, la leva appena sopra il calcio. Solo così si inserisce il colpo in canna. Dopodiché occorre tirare il grilletto per azionare il percussore sul proiettile e far partire lo sparo.
Secondo i primi rilievi, il colpo che ha ferito Campana sarebbe stato esploso con l’arma parallela al pavimento, da un’altezza di almeno 80 centimetri o un metro: una traiettoria compatibile con una persona che impugna il revolver da seduta, non con l’arma posata sul pavimento. Men che meno il ferimento di Campana sarebbe compatibile con una traiettoria da rimbalzo.
Tornando al quesito iniziale e alla conformazione della pistola, occorre aggiungere la seconda riflessione degli investigatori. La North american arms è un revolver a tamburo, non una semiautomatica per armare la quale occorre tirare indietro il carrello sul dorso della pistola che ha due funzioni: da una parte, dopo ogni colpo, estrae dalla camera di sparo il bossolo ormai spento, dall’altra porta un nuovo proiettile presente nel caricatore sotto il calcio nella camera di cartuccia, pronta a esplodere un nuovo colpo.
Se la pistola di Pozzolo fosse stata una semiautomatica, secondo gli esperti dell’Arma un caduta accidentale avrebbe anche potuto ingenerare l’esplosione del colpo. Cosa tecnicamente impossibile, invece, per una pistola a tamburo con il cane abbassato.
Qualcuno insomma, ha armato la pistola e ha tirato il grilletto. Per il momento almeno due testimoni inchiodano Pozzolo.
(da Open)
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