“POZZOLO STA MENTENDO, NON MI SONO SPARATO DA SOLO”: PARLA LUCA CAMPANA, COLPITO A CAPODANNO ALLA GAMBA DA UNO SPARO PARTITO DALLA PISTOLA DEL DEPUTATO MELONIANO
“IO QUELLA PISTOLA NON L’HO NEPPURE MAI VISTA, FIGURIAMOCI SE L’HO TOCCATA. COME FA UN PARLAMENTARE A DIRE UNA BUGIA SIMILE? CI SONO I TESTIMONI, HANNO VISTO TUTTO”… IL 31ENNE (CHE NON RIESCE A CAMMINARE) È PRONTO A QUERELARE. E LUNEDÌ VEDRÀ IL SUO AVVOCATO E POI ANDRA’ IN PROCURA
Si affaccia alla porta finestra per un attimo. È in piedi, le braccia si sorreggono su un paio di stampelle dall’impugnatura verde acido. Indossa una felpa e pantaloni neri di una tuta Adidas. Alle orecchie un paio di auricolari Airpods. Lo sguardo è provato, dice di non voler parlare, poi richiude il vetro alle sue spalle e si allontana zoppicando.
Dietro alla finestra al primo piano, oltre l’inferriata marrone del balcone, si vedono i giochi dei suoi due bambini. Luca Campana, 31 anni, di Candelo (a 5 chilometri da Biella) porta addosso i segni dello sparo di Capodanno.
«È provato, non riesce a camminare, stiamo facendo il possibile perché guarisca in fretta», dicono i parenti chiusi in casa con lui insieme agli amici della coppia. Ma se le condizioni fisiche sono precarie ancora peggio sono quelle psicologiche. E non solo per lo choc di quanto accaduto la notte di Capodanno: colpito a una gamba da un proiettile «vagante» a una festa alla quale partecipava insieme alla moglie e ai due bambini.
Le dichiarazioni del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo («Non avevo io la pistola, l’arma è caduta a terra, il colpo è partito a chi ha raccolto il revolver dal pavimento: si è sparato da solo») ieri mattina hanno fatto sobbalzare il 31enne. «Io quella pistola non l’ho neppure mai vista, figuriamoci se l’ho toccata. Come fa un parlamentare a dire una bugia simile? Ci sono i testimoni, hanno visto tutto». Uno sfogo amaro per chi oggi ha avuto la sensazione di essere stato vittima due volte.
Il suo legale, l’avvocato Marco Romanello, non ha ancora presentato querela in Procura. Un atto decisivo per permettere ai magistrati di procedere contro Pozzolo per il reato di lesioni colpose. I pm comunque indagano d’ufficio per esplosioni pericolose e omessa custodia dell’arma. Romanello incontrerà di persona lunedì il giovane ferito: «In quel momento faremo le nostre valutazioni, abbiamo 60 giorni di tempo. Non ho ancora avuto modo di parlare con calma con Luca. È sotto choc e adesso ha bisogno di stare tranquillo», spiega il legale.
Luca Campana è il genero del caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, sempre di Fratelli d’Italia. Era stato lui ad invitarli domenica sera all’ex asilo nido di Rosazza, sede della Pro loco, dove Delmastro e la sorella Francesca (che è sindaca del paese della Valle Cervo) aveva organizzato un piccolo veglione di San Silvestro.
Un evento «privato» e «casalingo» con il cibo portato da casa dagli invitati, poco più di una ventina. Non un appuntamento aperto al pubblico tanto che neppure era stata fatta la segnalazione alla Questura di Biella sulla presenza del sottosegretario e della sua scorta. Tutti i commensali avevano portato i bambini. E anche Luca Campana e la moglie Valentina si erano presentati con i due figli. Quando è partito lo sparo loro erano in un’altra area del palazzo. Non hanno assistito direttamente al ferimento del papà e alle concitate fasi dei soccorsi. Però hanno sentito il colpo, confuso con quello di fuochi d’artificio e petardi.
(da agenzie)
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