GRILLO, DUE FORFAIT IN DUE GIORNI
DOPO LA PIAZZA, ASSENTE ANCHE A TORINO PER L’OMAGGIO A FO
Appare davanti l’hotel dove alloggia a Roma scuro in volto. Lo staff lo descrive di “umore pessimo, nero, anzi nerissimo. Arrabbiato è dire poco”.
Beppe Grillo, dopo aver disertato la piazza M5s anti-Rosatellum pur trovandosi a Roma, non va neanche a Torino a rendere omaggio all’amico Dario Fo scomparso un anno fa.
Al teatro Carignano è presente solo Davide Casaleggio, che resta in silenzio, mentre dal blog partono attacchi durissimi alla Lega Nord “traditrice”.
Il leader M5s, spiegano dall’entourage che ieri aveva confermato la sua presenza sia in piazza sia Torino, all’ultimo momento per problemi familiari non ha partecipare all’omaggio del premio Nobel.
Grillo sabato è annunciato a Marino, in provincia di Roma, dove in serata sarà presentato il candidato M5s alla presidenza della regione Lazio: c’è chi dice che ci sarà e chi invece, considerati gli ultimi avvenimenti, ne dubita fortemente.
Alcune fonti fanno sapere a tarda sera che darà il terzo forfait perchè appunto Grillo sembra voler dimostrare sempre di più, anche nelle immagini, il suo passo indietro a favore di Luigi Di Maio, il nuovo capo politico che negli ultimi giorni ha cambiato strategia.
La nuova legge elettorale ha totalmente stravolto i programmi e i sogni di governo pentastellati. Ed è ciò che rende primo fra tutti Grillo, il più irascibile, talmente nervoso che in un lungo post sul blog finisce anche una bestemmia rimossa pochi minuti dopo. Già ieri sera c’era chi tra i 5stelle raccontava di un Grillo arrabbiato per la piazza semivuota.
Non a caso, il blog si scaglia contro giornali e media che hanno sottolineato la poca partecipazione alla protesta. “Piazza vuota? È una balla. In meno di 24 ore migliaia di persone hanno risposto al nostro appello e in due giorni hanno riempito la piazza fino a tarda sera”, attacca il M5S. E con i media, prima di lasciare in mattinata l’hotel Forum, se la prende anche Grillo in persona: “Siete anacronistici”.
L’irritazione con la stampa non può tuttavia bastare a spiegare “la latitanza” del fondatore. Piuttosto ci sono le braghe interne e lo scontro tra correnti che ha coinvolto i candidati alle regionarie del Lazio e c’è la delusione per una legge elettorale contro la quale il M5S può fare ben poco e che rischia di decapitare le possibilità di vittoria dei pentastellati.
È infatti M5S punta il dito contro chi, come Matteo Salvini, con il Consultellum, avrebbe potuto essere un potenziale alleato post-voto. “Pd, Lega, FI, verdiniani et similia, convergono magicamente, è un miracolo italiano”, scrive Grillo sul blog.
Ma con il Rosatellum la strada del M5S è quella di giocarsi il tutto per tutto contro la legge, anche andare sotto il Quirinale a chiedere al Capo dello Stato di non firmare la legge, come annunciato ieri da Di Maio che ha abbandonato almeno per un po’ i panni del governista per tornare di lotta e ricompattare così il Movimento facendo contenta tutta l’ala ortodossa guidata da Fico.
L’attesa adesso è tutta stasera su Marino, perchè se due indizi, le due assenze, ancora non fanno una prova, il terzo forfait potrebbe davvero decretare lo stravolgimento totale in casa 5 Stelle.
(da “Huffingtonpost”)
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