I “GIOVANI PADANI” INSORGONO CONTRO IL FIGLIO DI BOSSI : IL PADRE VUOLE PIAZZARLO SEGRETARIO GIOVANILE
BOSSI NON SI FIDA DEI COLONNELLI E PREPARA LA SUCCESSIONE MONARCHICA DEL FIGLIO PLURIBOCCIATO RENZO…LA MOGLIE MANUELA E ROSY MAURO STANNO PREPARANDO L’ENTRATA IN POLITICA ANCHE DEL SECONDO FIGLIO DI BOSSI, ROBERTO LIBERTA’….REGUZZONI FA FUORI GRIMOLDI, CAMBIANDO LO STATUTO E ORA PUNTA AL POSTO DI GIORGETTI IN LOMBARDIA
Altro che “Dinasty”, se in politica conta “metterci la faccia” è importante anche chi “ci mette il cognome”.
E’ facile, nella padagna del magna magna, passare dal “mai mulà , tegn dur” al “mai mulà , tegn famiglia”.
Questo sono le risultanze della riunione di venerdì scorso in via Bellerio, sede della Lega Nord, durante l’ultimo consiglio federale dei vertici del partito.
Una decisione che sta suscitando una vera e propria insurrezione nel movimento giovanile dei “giovani padani”.
Si è infatti affrontata la questione dell’eta media dei giovani dirigenti e si è stabilito che il segretario nazionale dei giovani non debba avere più di 29 anni. Una modifica per far fuori l’attuale coordinatore, il parlamentare 35enne Paolo Grimoldi.
Già si parla di commissariamento e chi volete che sia il futuro segretario?
Renzo Bossi, il figlio pluribocciato del senatur.
Stavolta la “trota” rischia di rimanere indigesta alla Lega, visto i dissensi che si stanno manifestando tra i giovani padani per una scelta nepotista peggiore di quelle di Roma ladrona.
Ma cosa si cela dietro questa nomina?
E’ una mossa degli uomini più vicini a Bossi, guidati in questo caso dal capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni, per prendere il potere nel partito. Reguzzoni non perde occasione per attaccare ogni giorno Maroni e Giorgetti, con l’evidente obiettivo di scalare il posto di segretario nazionale della Lombardia al posto di Giogetti.
La scalata di Renzo Bossi rappresenta il tentativo di emarginare i colonnelli che fanno ombra al padre e la fase preparatoria per un domani prenderne il posto, come nelle migliori monarchie.
Nella Lega chi gestisce certe cose è infatti Manuela Marrone, la moglie di Bossi, che agisce sottotraccia, in sintonia con Reguzzoni, amico di famiglia, e con la badante Rosy Mauro, suo braccio operativo che non perde mai di vista il Senatur, nuova zarina e guardiaspalle, in nome e per conto della Manuela.
Con piccola corte al seguito dei Cota, Bricolo e compagni di merende.
Si sta preparando con discrezione anche il prossimo ingresso sulla scena politica del secondo figlio di Umberto e Manuela: Roberto Libertà , oggi 19 enne, in attesa di trovare successivamente collocazione anche al terzogenito, Eridano Sirio.
Ma è a Varese dove sta montando la ribellione tra i giovani padani: loro Renzo lo conoscono bene, in quanto frequentava le lori sedi: era un tipo spocchioso e lo vedono come il fumo negli occhi.
Le tensioni che sta creando Reguzzoni in Lombardia rischiano poi di propagarsi nelle regioni limitrove e già si vocifera che, con questo andazzo, la Lega Piemont e la Liga Veneta potrebbero uscire dall’alleanza federale con la Lega Lombarda. Per la base di un partito anti-Casta (a parole), è difficile digerire anche la nomina della trota.
Ricordiamo che già il primo figlio di Bossi (Riccardo) aveva preso per 5 anni il lauto stipendio di assistente parlamentare di Speroni a Bruxelles.
Senza dimeticare che anche il fratello del senatur, Franco, era stato piazzato in Europa come portaborse di Salvini.
D’accordo che “i figli so’ piezz’e core”, ma questo non dovrebbe valere solo per Merola e i napoletani “che puzzano” ( come cantava Salvini) ?
Come è possibile che sia divenuta la regola per i “duri e puri secessionisti” della padagna del magna magna?
O alla fine l’Italia è sempre unita dal “tengo famiglia”?
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