AFFONDO DI FINI: “LA LIBERTA’ DI STAMPA NON E’ MAI ABBASTANZA”
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA INTERVIENE ALLA ASSEMBLEA AGCOM E INVITA IL GOVERNO A INTRODURRE NORME A TUTELA DELA LIBERTA’ DI INFORMAZIONE…CICCHITTO: “IL PDL E’ UN PARTITO GARANTISTA PER ECCELLENZA”…MA CHI GARANTISCE? IL PREMIER DAI PROCESSI, SCAJOLA, BERTOLASO, BRANCHER E COSENTINO?
“In un grande Paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente”.
Il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo alla presentazione della relazione annuale dell’Agcom, torna sul tema dell’informazione, nel pieno della battaglia sul ddl intercettazioni.
E lo fa con parole che creano nuove frizioni all’interno del Pdl. “Abbiamo ancora bisogno di introdurre nell’ordinamento ulteriori norme che tutelino l’accesso ai mezzi di informazione” dice Fini.
E invita il governo a non attuare politiche di tagli “drastici” all’editoria, ma semmai a selezionare gli interventi di sostegno pubblico, bandendo “ogni forma di intervento clientelare”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del presidente dell’Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò: “La libertà d’informazione è forse una libertà superiore ad altre costituzionalmente protette e come tale va difesa da ogni tentativo di compressione”.
“Il Trattato di Lisbona – ricorda Calabrò – pone il pluralismo dell’informazione alla base dei principi fondanti dell’Unione europea. Si tratta di un parametro di legittimità della legge che deve essere valutato con attenzione in qualunque intervento normativo nazionale in materia di informazione, compresi quelli riguardanti le intercettazioni. Lo stesso Trattato peraltro include tra i diritti fondamentali dell’Unione il rispetto della dignità umana e della vita privata e familiare nonchè il diritto a un processo equo”.
Il segretario della Fnsi, Siddi, plaude alle parole di Fini contro i tagli all’editoria, ma sottolinea che “governo e maggioranza sembrano molto distanti dalle riflessioni del presidente della Camera, orientati solo a nuovi tagli e ad atti punitivi nei confronti del settore. Prendiamo atto che il presidente Fini ha espresso un orientamento totalmente diverso”.
Passano poche ore e arriva il controcanto dei berluscones, affidato all’ex compagno di merende socialista Cicchitto.
“Fini ha affermato di essere ispirato dal principio della legalità . Voglio ricordare che il Pdl è un partito garantista per eccellenza. Se c’è qualcuno che non lo condivide, non si capisce su quale base abbia aderito”.
Ma caro Cicchitto di che garanzie parli?
Della garanzia al premier di non presentarsi ai processi?
O forse della garanzia a Scajola di diventare, a sua insaputa, beneficiario di una congrua parte di un immobile con vista sul Colosseo?
O forse della garanzia al piedaterre gratuito a Bertolaso in via Giulia?
O forse della garanzia alla cricca Anemone, Balducci e compagni di merende di intrallazzare sui lavori del G8?
O forse della garanzia a Brancher di usare il legittimo impedimento per non presentarsi al processo per ricettazione e appropriazione indebita?
O forse la garanzia che un inquisito per mafia come Cosentino continui a stare al governo?
O forse la garanzia che un capogruppo che non rappresenta più il popolo di centrodestra continui a sproloquiare ?
O forse la garanzia che una corte di miracolati della prima Repubblica, designati dal sovrano in liste bloccate, possa rimanere incollata a una poltrona?
Forza Cicchitto, facci leggere dove stavano scritte nel programma elettorale del Pdl queste garanzie.
E se non le trovi, togli tu il disturbo, non altri.
E fai veloce a preparare la valigia, la nostra pazienza sta per esaurirsi.
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